"A causa dell'andamento meteo primaverile, in molte zone d'Italia nel 2020 avremo meno kiwi rispetto a un'annata normale. In Emilia Romagna, in provincia di Ravenna, forse siamo al 50%". Lo afferma il tecnico Pietro Cimatti, aggiungendo: "Occorre curare molto bene la nutrizione per ottenere un prodotto con elevato grado Brix e calibro".
Cimatti vanta una lunga esperienza sul fronte kiwi: "Ho visto le prime piante nel 1971, erano le prime arrivate in Italia direttamente dalla Nuova Zelanda. Poi ho sempre seguito la coltura e, nel 1976, andai imparare delle tecniche di nutrizione in Israele. L'importante, poi, è mantenersi aggiornati e non avere mai la presunzione di essere arrivati alla conoscenza definitiva".
Cimatti segue aziende in tutta Italia. "Qui a Faenza, in provincia di Ravenna, sto visitando alcune aziende che producono Jin Tao. Nonostante il freddo primaverile abbia decurtato le quantità di un 50%, la qualità è ottima. Come calibri abbiamo già frutti dai 90 grammi e oltre, e mancano ancora diverse settimane alla raccolta che inizia in ottobre inoltrato. Il segreto sta nella giusta nutrizione".
Il tecnico ricorda che l'analisi fogliare è indispensabile per dirigere la pianta e la produzione. "Fine estate, dai primi di settembre, è il periodo ideale per le analisi, avvalendosi di un laboratorio accreditato ed esperto. Sulla base dei risultati, si procede con il piano nutrizionale che ogni anno deve essere calibrato. Le analisi fogliari sono come le analisi del sangue per l'uomo".
Un'altra accortezza che Cimatti suggerisce alle proprie aziende è utilizzare la doppia ala gocciolante: "Ogni gocciolatore eroga la metà, o anche meno, di un gocciolatore dell'ala singola, ma la superficie bagnata è più del doppio, con risultati migliori sotto tutti i punti di vista".
Contatti:
Pietro Cimatti
Email: cimatti.pietro@gmail.com