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Aglio rosso di Nubia? Nicchia ma non troppo

L'aglio rosso prende tale definizione dal colore della tipica pellicina o tunica che riveste i bulbilli e si distingue da quello bianco per la sua intensità di sapore e aroma. A Nubia (TP), nella parte estrema della Sicilia occidentale, le caratteristiche organolettiche di questa tipologia di aglio assumono elementi di grande pregio, grazie alle condizioni pedoclimatiche del territorio in cui viene coltivato.

Rosalba Gallo

A due passi dalla Riserva orientata delle saline di Trapani, vicino al mare, il microclima permette a questo aglio di esprimersi in maniera irripetibile. L'aglio rosso di Nubia, infatti, è caratterizzato dall'altissimo contenuto di allicina, sostanza che conferisce l'aroma all'aglio, che è altamente digeribile e delicato.

Negli anni recenti, per recuperare una produzione di nicchia che rischiava di perdersi nell'oblio delle produzioni intensive più comuni, è stato costituito un sodalizio che ha permesso a questo prodotto tipico di diventare presidio Slow Food. Frattanto, è stata avviata la procedura per il riconoscimento DOP, per cui si attendono gli esiti dalla UE. Abbiamo contattato Rosalba Gallo, vicepresidente della Coop Agricola Rossonubia, che ci ha fornito anche qualche cenno storico su questa particolare referenza.

"Un tempo – ha detto Gallo - il terreno era dissodato con gli aratri, trainati dai muli, la semina dei bulbi di aglio rosso si effettuava manualmente su tre file parallele, distanti l'una dall'altra circa 10-15 cm, e intercalati da un filare largo circa 40-50 cm. Si utilizzavano le zappe per realizzare i filari, ove seminare i bulbi, e le zappette per le lavorazioni superficiali, necessarie per le coltivazione dell'aglio".

A questa coltura oggi vengono destinati circa 25 ettari (produzione totale: 100 ton annue), la cui preparazione viene effettuata meccanicamente mediante la creazione di filari, distanti l'uno dall'altro circa 65 cm, e con l'ausilio di piccole motozappe, larghe circa 35 cm, per la coltivazione degli interfilari, ma il resto del lavoro è svolto, ancora oggi, manualmente dai produttori.

"La semina – ha aggiunto il vicepresidente - è stata effettuata su singole file, distanti circa 65 cm. Quello del Presidio Slow Food viene seminato manualmente, mentre per aglio non facente parte del Presidio, la semina è sia manuale, sia semi-meccanica e meccanica. Questo prodotto, e il duro lavoro che richiede, esprimono la nostra dedizione alla terra che qui, come in poche realtà agricole perché ormai votate alle produzioni intensive, è ferma nel tempo. Con l'attribuzione del riconoscimento DOP, contiamo di dare maggiore valore a un prodotto di assoluta eccellenza".

Contatti:
Cooperativa Agricola Rossonubia 
Via Garibaldi 2 Nubia
91027 Paceco - Italy
Tel.: +39 3498187150
Email: info@agliorossodinubia-produttori.com