La siccità sta colpendo diverse zone d'Italia, ma molto grave è la situazione nella zona orientale dell'Emilia Romagna e delle Marche. "La penuria di pioggia - sostiene l'esperto Maycol Checchinato - evidenzia una situazione di siccità piuttosto grave, che comprende le aree che ho evidenziato nell'immagine qui pubblicata".
Dal 1° gennaio al 26 maggio 2020, l'Osservatorio "Torricelli" di Faenza (Ravenna) ha registrato 88 mm di pioggia, contro una media trentennale di circa 260 mm.
Fonte Meteo Bassa pianura padana
"In queste zone, la mancanza di pioggia continua da diversi mesi, con accumuli che, dal primo gennaio, nemmeno superano i 100 mm e, in molte località di queste zone, nemmeno i 60/70 mm. E' un grosso problema per le nostre campagne che, ogni giorno, lottano per salvare le coltivazioni dalla mancanza di acqua piovana che non cade o comunque lo fa solo in maniera piuttosto irrisoria e con scarsi benefici".
La parola al tecnico consulente Pietro Cimatti, grande esperto di climatologia, oltre che agronomia: "Le piante ancora reggono, ma avranno un crollo là dove non c'è irrigazione. Io è dagli anni '80 che dico che non si può fare frutticoltura senza irrigazione, e penso specialmente alle zone collinari dell'Emilia Romagna. C'è il rischio di compromettere anche la produzione del prossimo anno, se non piove in fretta".
Larghe crepe nel terreno e piante che vi cadono letteralmente dentro (foto Enrico Rossi)
Nel 1976, Cimatti organizzò una visita in Israele e, insieme ad altri, importò in Italia la tecnica dell'irrigazione a goccia. "In collina si devono applicare solo gli impianti goccia a goccia. Comunque, occorre adottare sempre tecniche di risparmio idrico e con elevate rese rispetto agli apporti".
Per gli agricoltori, la situazione è preoccupante. "Coltivo, fra proprietà e affitto - dice Enrico Rossi di Cesena - circa 70 ettari. Molte piante annuali ormai stentano, nelle crepe del terreno riarso. Non solo non piove, ma c'è un vento che facilità la perdita di acqua del terreno. Le falde superficiali sono ai minimi e i primi 20 centimetri di terreno, quelli esplorati dalle orticole e dalle estensive, sono completamente secchi".