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La Bulgaria non puo' decidere di creare una corsia preferenziale per le sue merci nei supermercati

La Commissione Europea ha ufficialmente chiesto alla Bulgaria di eliminare i requisiti imposti alle grandi catene di vendita alimentare e che prevedono l'assegnazione di uno spazio maggiore ai prodotti di origine bulgara. La CE afferma che queste misure sono incompatibili con la libera circolazione delle merci.

La legge bulgara obbliga i rivenditori a esporre i prodotti alimentari locali in modo speciale, oltre che ad acquistare il 90% di latte e dei prodotti lattiero-caseari da produttori locali.

Secondo la CE, queste norme limitano la libera circolazione delle merci e creano condizioni più favorevoli e competitive per i prodotti alimentari locali, il che porta alla discriminazione di prodotti d'importazione simili.

Inoltre, la normativa limita anche la libertà dell'esercizio, in quanto impedisce ai rivenditori di scegliere la gamma, determinare l'allestimento delle aree di vendita e gestire la catena di approvvigionamento. Tali limitazioni possono essere giustificate solo da motivazioni di interesse generale, come la salute pubblica, e devono essere appropriate e necessarie per raggiungere tale obiettivo.

A causa delle circostanze straordinarie poste dall'epidemia di Covid-19 e dell'indebolimento delle economie UE, è assolutamente necessario proteggere la libera circolazione delle merci e la libertà d'esercizio. Ostacoli ingiustificati possono compromettere gli sforzi congiunti volti al mantenimento del trasporto libero ed efficiente delle merci all'interno dell'UE e la capacità di contrastare la crisi.

La Bulgaria ha un mese di tempo per rispondere alle preoccupazioni e alle richieste della CE. L'annuncio spiega che, nel caso non dovesse ricevere una risposta soddisfacente, la Commissione potrebbe decidere di inviare un parere motivato alla Bulgaria.

Fonte: bgonair.bg

Data di pubblicazione: