E' uno degli impianti di asparago più grandi della Romagna e si trova in provincia di Rimini. Alberto Nanni ha 29 anni e sta portando avanti l'azienda agricola di famiglia. "In totale abbiamo un centinaio di ettari fra proprietà e affitto - esordisce Nanni - Di questi, quasi 5 ettari sono coltivati ad asparago. Siamo associati ad Agribologna e il nostro prodotto viene valorizzato nel migliore dei modi".
Asparagi di Nanni, con il packaging che riporta il volto del produttore
L'impianto è nuovo e la raccolta è giunta al secondo anno. La tipologia è quella verde e le varietà sono, fra le altre, Eros, Giove, Ercole. "Quest'anno abbiamo iniziato a raccogliere i turioni ai primi di aprile e andremo avanti fino a metà giugno o poco più. La qualità è ottima e, complice il terreno e le condizioni climatiche, i nostri asparagi hanno un sapore dolce e consistenza non legnosa".
L'azienda Nanni è dotata di calibratrice e, dopo la raccolta, il prodotto viene lavorato in mazzi a seconda delle dimensioni, così da soddisfare ogni esigenza di mercato. Il packaging che racchiude ogni mazzo riporta, secondo una linea consolidata di Agribologna, il volto del produttore, così da rendere più diretto il rapporto fiduciario che si può instaurare fra consumatore e agricoltore.
Alberto Nanni
"Con l'emergenza Coronavirus stanno aumentando i costi - denuncia Nanni - e non di poco. In pratica, una persona deve occuparsi solo, o quasi, di gestire la situazione relativa ai dispositivi di protezione, alle distanze, all'organizzazione dei turni... Non è facile e in questa delicata fase economica non è altrettanto semplice far capire che il prodotto costa di più. L'asparago non è fra le verdure più economiche normalmente, ma io credo che un prodotto di qualità costi sempre di più rispetto a uno di basso livello, di cui non si conosce la provenienza".