E' morto Francesco Antonelli, tra i fondatori del gruppo Fruttadoro – Orogel. E' deceduto sabato 21 marzo, all'età di 88 anni. Le condizioni di salute non erano più ottimali già da molto tempo.
Aveva perso il padre da giovane e, per pagarsi gli studi, aveva fatto anche il contoterzista per le arature e le trebbiature. Si era laureato in giurisprudenza e aveva iniziato presto la professione di avvocato.
Alcuni dei "motori" di Orogel: da sinistra Luca Pagliacci responsabile marketing, il compianto Francesco Antonelli, l'Ad Bruno Piraccini e il direttore generale Giancarlo Foschi
"Nel 1968 – dice un commosso Bruno Piraccini, amministratore delegato di Orogel – nacque la cooperativa Apora, poi confluita in Orogel Fresco, e lui fu chiamato ad esserne il presidente. Nonostante le sue ritrosie, i soci lo chiamarono a presiedere la nuova società e così ebbe inizio il suo impegno diretto nel mondo della cooperazione, che è durato praticamente fino alla sua morte. Poco dopo fu tra i sostenitori della nascita del Consorzio Fruttadoro che univa le altre cooperative, cosiddette autonome, nate insieme da un unico ceppo".
Eletto presidente nel 1974 del Consorzio Fruttadoro, due anni dopo favorì l'inizio dell'attività di surgelati nel nuovo stabilimento di Pievesestina di Cesena. In seguito, la nascita di Orogel e la sua presidenza segnano il continuo sviluppo dell'attività produttiva e la crescita sul mercato dei surgelati, un passo dopo l'altro, fino ai giorni nostri.
Dal primo gennaio 2017 era anche presidente della Fondazione Orogel, nata per dare organicità agli interventi nei settori dell'impegno sociale e della solidarietà, ai quali le diverse cooperative e società del Gruppo già destinano il 5% degli utili.
"Francesco Antonelli – continua Piraccini - da noi era chiamato semplicemente l'avvocato: è sempre stato uomo schivo, non amante dei riflettori e dei microfoni, ma sempre presente, disponibile e capace di ispirare e dare fiducia. Una vita e una presidenza vissuta in punta di piedi. Dal suo modo di essere, dal suo atteggiamento, traspariva la sua sagacia e la sua ironia costruttiva. Infondeva ottimismo e dava in ogni circostanza il suo incoraggiamento per affrontare le sfide del lavoro e della vita".