Per la campagna 2019/20, gli ettari di fragole messi a dimora nel metapontino sono 836, a fronte dei 958 dello scorso anno. Una riduzione di circa il 13% - 122 ettari in totale – che sembra riguardare specialmente 5 varietà: Sabrosa (Candonga), Marisol, Melissa, Florida-Fortuna e Sabrina. Soltanto 59 degli 836 ettari totali sono piante a cima radicata, mentre la restante parte (777 ettari) sono piante fresche. E' ciò che si evince dalla relazione dell'ALSIA, per la quale a parlare è Carmelo Mennone, responsabile della struttura di Metaponto.
"Quello della riduzione è un dato oggettivo, venuto fuori da un attento e certosino lavoro che, annualmente, riportiamo agli organi preposti, facendo riferimento alla quantità di materiale vegetale (piantine) che viene venduta in tutto il territorio regionale. In base a questo, poi, definiamo gli ettari totali della coltivazione. Nella scorsa campagna abbiamo avuto il dato più alto in assoluto per la fragolicoltura lucana. Pertanto, raggiunto il picco, è plausibile che ci sia un periodo di assestamento o addirittura di contrazione".
"Fondamentalmente, l'ettaraggio dell'attuale campagna, mettendo da parte la superficie dello scorso anno, è in linea con gli ultimi 4-5 anni, in cui le superfici variavano tra 850 e 880 ettari. La varietà maggiormente coltivata resta la Sabrosa-Candonga, con 624 ettari (74,64%), seguita da Fortuna (6,10%) e Marisol (5,86%)".
"Sabrosa, una varietà che è stata introdotta nel 2003 e che negli ultimi anni ha rappresentato i tre quarti della fragola coltivata nel metapontino, dando forti riscontri qualitativi e commerciali. Se non fosse stata una cultivar di successo, i produttori non l'avrebbero mai coltivata in simili volumi e per così tanto tempo. All'orizzonte però si stanno affacciando nuove cultivar, capaci di anticipare la raccolta e allungare il calendario produttivo. Seppure con una riduzione delle superfici coltivate, la Basilicata rimane dunque sul podio per la produzione nazionale italiana della fragola".