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Impreciso servizio giornalistico sui pesticidi illegali

Frutta e verdura sotto attacco sul TG1 RAI

Una notizia di cronaca lanciata senza contestualizzarla nel telegiornale più importante e nella fascia oraria più seguita. E' quanto accaduto ieri sera, 24 novembre 2019, nel TG1 RAI. La notizia è relativa al sequestro di agrofarmaci illegali da parte dei Carabinieri nel sud del Lazio. Ma sul settore ortofrutticolo viene lanciata un'ombra di sospetto. Come sempre.

"Pesticidi illegali, in grado di far crescere le zucchine in una notte": questo uno dei passaggi più contestabili del servizio, nel quale è stato dichiarato che l'agromafia agisce nel sud del Lazio.

Prima di tutto va rilevato l'uso del termine: se sono pesticidi non possono far crescere proprio nulla, ma solo uccidere insetti o muffe. Invece la conduttrice del telegiornale, nel lancio del servizio, parla proprio di pesticidi che fanno crescere le zucchine. E questo in prima serata, di fronte a milioni di italiani.

Poi all'interno, nel servizio, si parla sia di fantomatici fertilizzanti, che dovremmo definire miracolosi, a questo punto, che fanno crescere le zucchine in una notte, pur facendo ancora confusione con i pesticidi. 

Che quella dei pesticidi e/o fertilizzanti illegali sia una piaga è fuori discussione, ma occorre contestualizzare chi, come, dove e perché, altrimenti si rischia di far passare come illegale un intero sistema, in questo caso quello della zona di Fondi, a Latina.

Una voce fuoricampo, che riprenderebbe una testimonianza, parla di cartoni blu con la scritta Cina, che arrivano di notte, verso le 11. A dire il vero, l'acquisto dalla Cina di sostanze proibite in Italia si può fare comodamente su internet e arriva a casa una scatola anonima, ma non dirlo non creerebbe sufficiente suspense.

Poi viene intervistato il responsabile del laboratorio di analisi del mercato di Fondi che riporta numeri chiari: anni fa, le non conformità erano del 5-6%, oggi sono al 2% massimo. Quindi si dovrebbe parlare semmai in chiave positiva del Mercato, del miglioramento delle coltivazioni e della diminuzione nell'uso di agrofarmaci; purtroppo, non è questo il messaggio che passa, anzi, l'esatto opposto.

Nel servizio si dice che questi ortaggi trattati con prodotti illegali prenderebbero la via del mercato estero, ma anche ciò pare del tutto inverosimile, considerati i controlli meticolosi che anche all'estero si compiono sui prodotti ortofrutticoli. 

Il servizio termina con una spruzzatina di caporalato, che non guasta mai. Operai immigrati che sarebbero stati "comprati" da aziende agricole di Latina e sui quali, negli anni, i medici avrebbero riscontrato disturbi e malattie.