Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Agrumi: tendenze dell'import-export e avvio di mercato

Le esportazioni complessive del comparto agrumi intesi come il complesso di arance, clementine, limoni e mandarini mediamente si aggirano attorno a quasi 240.000 tonnellate (media delle ultime cinque campagne commerciali); durante l'ultima stagione, nel periodo compreso da settembre 2018 a maggio 2019, secondo i dati Istat, le spedizioni italiane, con circa 222.000 tonnellate, sono diminuite del 10% rispetto alla stagione precedente.

Anche il valore ha segnato un calo, 4 punti percentuali in meno nel confronto con il periodo 2017/18; il prezzo medio annuo, di conseguenza, con 0,94 €/kg, evidenzia un incremento del 7% e si posiziona come la quotazione migliore delle ultime cinque campagne.

Clicca qui per un ingrandimento.

I Paesi dell'Unione Europea (28) assorbono i quantitativi più rilevanti di agrumi italiani, mediamente vengono inviate oltre 200.000 tonnellate (media 2014/15-2018/19); durante quest'ultima campagna ammontano all'85% del totale. Tutti i principali mercati di destinazione evidenziano volumi in flessione rispetto alla stagione 2017/18; la Germania rimane il principale sbocco, con il 27% del volume complessivo e quantitativi dell'11% in meno rispetto alla campagna precedente. Calo delle spedizioni anche per Francia al 13% del totale e quindici punti percentuali in meno rispetto alla stagione 2017/18.

L'Austria attualmente occupa l'11% del complesso Italia con quantitativi inferiori del 7% sulla stagione antecedente. A seguire le esportazioni verso la Polonia al 9% del totale, in diminuzione di 16 punti percentuali sulla stagione scorsa. Le spedizioni verso i Paesi europei Extra-UE28 mediamente si aggirano a circa 30.000 tonnellate annue, durante l'ultima stagione hanno rappresentato il 14% del totale esportato con volumi in crescita del 7%, principalmente Svizzera al 10% del totale; meno rilevanti le spedizioni in Ucraina, Albania e Kosovo ciascuna all'1% del complessivo.

Le maggiori movimentazioni di agrumi avvengono tra novembre e marzo; in questo periodo durante l'ultima campagna è stato spedito l'83% del totale, in particolar modo i mesi più attivi risultano dicembre e gennaio con rispettivamente il 24% e il 21% del complesso durante l'ultima stagione commerciale. 

Molto più consistenti le importazioni di agrumi che giungono nel nostro paese che si aggirano annualmente attorno alle 375.000 tonnellate (media 2014-2018); nel 2018, dopo il grande flusso dell'annata precedente, segnano una diminuzione di sedici punti percentuali con quasi 370.000 tonnellate in arrivo. Anche il valore risulta in flessione dell'8% rispetto all'anno scorso, con quasi 330 milioni di euro. Il prezzo medio, al contrario, è in crescita rispetto alla quotazione del 2017 con 0,89 €/kg.

Clicca qui per un ingrandimento.

I maggiori quantitativi di prodotto estero in arrivo, provengono dai Paesi della UE28, in media annualmente giungono poco più di 270.000 tonnellate; durante il 2018 i volumi arrivati hanno rappresentato il 67% del totale, in flessione di ventiquattro punti percentuali rispetto al 2017. 

Il principale Paese fornitore è la Spagna con arrivi che mediamente ammontano a circa 230.000 tonnellate, nel 2018 i quantitativi di merce iberica, al 55% del totale importato, sono diminuiti del 24% rispetto all'anno precedente. Al secondo posto in ordine di importanza ma con deciso distacco troviamo le importazioni triangolate che giungono dai Paesi Bassi, al 3% del complesso, con volumi che scendono del 15% rispetto a quelli arrivati nel 2017. A seguire Grecia, Francia e Germania ciascuno al 2% del complesso, con quantitativi che scendono ad eccezione della merce greca che risulta in aumento se paragonata con gli arrivi nell'annata 2017 (+20%).

Altre importazioni provengono dai Paesi africani al 20% del totale, con volumi in aumento di 10 punti percentuali sul 2017. Il primo fornitore rimane il Sud Africa con una rappresentatività attualmente al 15% del complesso e quantitativi in crescita di venticinque punti percentuali rispetto alla stagione precedente; in calo gli arrivi dall'Egitto (-25% sul 2017) al 4% del totale.

Le importazioni dal Sud America rappresentano l'11% durante l'annualità 2018, mediamente da questo areale giungono circa 38.000 tonnellate di agrumi l'anno, i volumi arrivati nel 2018 sono diminuiti del 3% rispetto alla stagione precedente; l'Argentina occupa la prima posizione al 9% del complesso (anno 2018)e quantitativi in arrivo stabili sul 2017 con circa 35.000 tonnellate, con distacco, a seguire i volumi in arrivo dall'Uruguay all'1% del totale, di poco superiori all'annata precedente.

La merce in arrivo nel nostro paese giunge con regolarità tutto l'anno, i mesi di minor import sono novembre, dicembre e gennaio, nel 2018 ciascuno tra il 5% e 6% del totale, nei restanti mesi le quote oscillano tra l'8% e l'11% del complesso; nel 2018 i mesi con i più elevati quantitativi in arrivo sono stati maggio e luglio con il 10% del totale, agosto e ottobre all'11%. 

In questa stagione, nonostante una produzione deficitaria, che rispetto alla stagione scorsa presenta volumi variabili tra il -30% e il -50%, la campagna commerciale ha evidenziato, in un primo momento, poca richiesta di prodotto e prezzi molto contenuti. L'andamento climatico non aveva favorito un ottimale colorazione della merce e le temperature miti non hanno aiutato il consumo e quindi l'acquisto.

Attualmente le vendite si stanno riprendendo posizionandosi su quotazioni più competitive rispetto alla campagna scorsa a parità di periodo facilitate da una maggior richiesta da parte della GDO e da un clima più adeguato al consumo di agrumi; quindi dopo un inizio sottotono ad oggi si rilevano prezzi più elevati del 30%, 40% rispetto all'annata precedente.

Fonte: CSO per FreshPlaza.IT

Data di pubblicazione: