Era stato anticipato che la prima riunione del gruppo di contatto uva da tavola si sarebbe tenuta a Madrid. Ieri, 23 ottobre 2019, la fiera Fruit Attraction ha fatto da cornice a quella che si può definire la presentazione degli "addetti ai lavori" di Spagna, Italia, Portogallo e Francia.
All'ordine del giorno, temi molto importanti. Tra questi: le previsioni di raccolto per Paese, sia per quanto concerne l'uva con semi che senza semi (in Italia, in futuro, si arriverà a un rapporto 50 e 50); la Brexit; l'import dai Paesi terzi e i dazi doganali; gli aspetti fitosanitari e l'apertura a nuovi mercati.
Compatta e numerosa la presenza italiana, portavoce della quale è stato Donato Fanelli, coordinatore del comitato uva da tavola dell'O.I. Ortofrutta Italia. A intervenire anche Giacomo Suglia, vice presidente di Fruitimprese. Oltre a rappresentanti del Ministero dell'Agricoltura, presenti, inoltre, Alleanza cooperative italiane, CIA, Op Italia Ortofrutta, CSO Italy nella persona di Simona Rubbi e Teresa Diomede, manager dell'Azienda Agricola Racemus di Rutigliano (BA), socia Op APOC.
"L'Italia c'è – ha commentato subito dopo l'evento Teresa Diomede – Abbiamo dimostrato che sappiamo fare gruppo e che possiamo dar voce al nostro settore, in maniera professionale. Il primo incontro è sempre di rodaggio, e nonostante le diversità di lingua e cultura, l'uva da tavola fa da trait d'union. Rappresentanti del Ministero italiano dell'Agricoltura hanno proposto l'Italia come sede del prossimo incontro".