Il lancio del rapporto sullo Stato dell'alimentazione e dell'agricoltura 2019 offre nuove stime riguardanti il cibo che, in seguito al raccolto, non riesce a raggiungere i punti nei quali avviene la vendita al dettaglio poiché perso nel percorso. La presentazione del rapporto Sofa è visibile sul sito della FAO e sottolinea come questo tipo di spreco alimentare riguardi il 14% del cibo prodotto in tutto il mondo, in modo particolare frutta e verdura.
Le ragioni che portano alla perdita di questi alimenti possono variare a seconda delle nazioni: nei Paesi meno industrializzati il problema principale riguarda la fase di stoccaggio, che soffre della carenza di infrastrutture, come ad esempio i magazzini refrigerati. I Paesi con un reddito più alto, al contrario, sprecano cibo per un eccessivo immagazzinamento, ma anche a causa di una gestione poco oculata di temperatura e umidità o per via di guasti tecnici.
I dati rilasciati dalla FAO per l'inaugurazione della Settimana mondiale dell'alimentazione sottolineano ulteriormente le proporzioni raggiunte da un problema più che mai attuale anche in Italia. In occasione della Giornata contro lo spreco alimentare, un altro rapporto della FAO aveva infatti evidenziato che, ogni anno, la perdita di cibo costa agli italiani circa 15 miliardi di euro. Inoltre, nonostante questo fenomeno avvenga per l'80% tra le mura domestiche, il 47% degli intervistati per il rapporto dell'Osservatorio nazionale Waste Watcher ritiene che i maggiori sprechi alimentari avvengano nel commercio.
Fonte: Sky TG24