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Carciofi: partenza ancora in sordina per Sardegna e Puglia

E' iniziata da qualche giorno la raccolta di carciofi in Puglia e Sardegna. Una campagna del prodotto precoce iniziata con un ritardo medio di almeno 15-20 giorni e che, pian piano, raggiungerà il suo clou nelle prossime settimane. I quantitativi, al momento, sono molto risicati, tanto da essere destinati solo a livello locale o regionale.

(Foto d'archivio - coltivazioni in Sardegna)

"Rispetto alla Sardegna, la Puglia ha un diverso modo di coltivare il carciofo – dichiara l'agronomo Orazio Casalino – I produttori sardi lavorano con materiale di propagazione da radice, piantando a giugno (coltivazioni precoci) e a luglio-agosto (coltivazioni medio e medio-tardive), con raccolti che cominciano a fine ottobre/primi di novembre e si protraggono fino a fine aprile-maggio. Chi investe in coltivazioni precoci, riesce ad arrivare sui mercati anche per fine settembre/prima quindicina di ottobre. Parliamo di territori vocati ad anticipare le produzioni come ad esempio Villasor (SU), Ittiri (SS), Ossi (SS) e Tissi (SS)". Tema e Spinoso sono le tipologie principali di carciofo coltivate in Sardegna.

"I pugliesi, invece, utilizzano la moltiplicazione da carducci, prelevati dalla pianta madre. Se i trapianti avvengono a febbraio, il carciofo è già disponibile da settembre – continua Casalino – Il Violetto è la tipologia maggiormente diffusa negli areali pugliesi".

(Foto d'archivio - prodotto sardo sui mercati)

"In Sardegna, la campagna del prodotto precoce è in ritardo e si stanno cominciando a raccogliere in questi giorni i primi quantitativi, molto limitati. Dalla prossima settimana, sono previsti maggiori volumi di precoce, che dovrebbero spuntare sui mercati prezzi mediamente alti".

In Puglia, il caldo di maggio, luglio e agosto non ha favorito la coltivazione del carciofo, che invece per entrare in produzione ha bisogno di temperature più basse. "I produttori sono quindi in ritardo con la raccolta, che avrebbe dovuto cominciare già 15-20 giorni fa. Raccolta che è comunque in anticipo rispetto al resto d'Italia e che è iniziata con qualche taglio di capolini già una decina di giorni fa. Le produzioni hanno però fatto il loro ingresso sui mercati solo a fine settimana scorsa (la 40ma del 2019, ndr)", conclude Casalino.