Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Andalusia

I prezzi dell'anguria in Spagna sono crollati del 60% in 15 giorni

I prezzi delle angurie all'origine destano grande preoccupazione tra i produttori, poiché sono precipitati ben al di sotto di quello che sarebbe stato auspicabile, raggiungendo il livello più basso degli ultimi cinque anni.

Secondo l'Osservatorio dei prezzi e dei mercati del governo dell'Andalusia, le misere quotazioni sono dovute al fatto che le temperature in Europa, improvvisamente più fredde, non hanno favorito il consumo e l'esportazione. Inoltre, ad Almería c'è un'offerta elevata e i produttori stanno affrontando la concorrenza delle ultime produzioni da Costa Rica e Brasile, nonché delle angurie del Senegal e del Marocco.

Per Asaja, i prezzi sono scesi a "livelli ridicoli", crollando del 60% in soli 15 giorni, con il 48% finora in questo mese. "Questa settimana vendiamo anguria bianca a circa 20 centesimi al chilo, e ci sono varietà proposte anche per meno. Prezzi sicuramente non normali in questo periodo dell'anno; in effetti sono assolutamente inusuali", afferma Pascual Soler, presidente di Asaja ad Almería.

"Quattro anni fa, abbiamo vissuto una situazione simile in questo momento, ma i prezzi non erano così bassi", ricorda Soler, "e ciò che ci preoccupa davvero è che sarà difficile recuperare le perdite generate da simili quotazioni, proprio in avvio della campagna".

Asaja ha detto che i produttori hanno scommesso fortemente sulle angurie e sono riusciti a ottenere una produzione di eccellente qualità, quindi la situazione attuale è preoccupante, soprattutto dopo un inverno che non è stato spettacolare in termini di prezzi per quasi tutti i prodotti. "Siamo preoccupati, soprattutto se non ci saranno cambiamenti nei prossimi giorni o settimane, dal momento che questi produttori non saranno in grado di recuperare le perdite".

Molti commercianti stanno immagazzinando la merce, mentre sul campo molti coltivatori stanno tentando di ritardare il raccolto il più possibile, in attesa di un recupero dei prezzi all'origine.

L'istituzione andalusa riporta anche che i calibri 2 e 3 delle angurie striate e di quelle nere senza semi sono stati i più popolari da un punto di vista commerciale, mentre i calibri 5, 6 e 7 delle angurie striate, destinati principalmente al mercato di esportazione, hanno raggiunto il prezzo più basso.

Le angurie nere senza semi invece ottenuto il valore più alto in questo momento, seguite dalle angurie striate senza semi e dalle miniangurie.

Nel 2017, il consumo pro capite di anguria in Spagna era di 8,4 chili. Per anni, questa cifra ha superato gli 8 chili. Le angurie senza semi di taglia media continuano ad attirare l'attenzione dei consumatori spagnoli, ma di quelli europei, che richiedono principalmente angurie di piccole dimensioni.

Fonte: hortoinfo.es 

Data di pubblicazione: