Seppure l'andamento climatico, che in questi giorni continua a mettere a dura prova diversi produttori, sia stato, nei mesi inverno-primaverili, decisamente anomalo e preoccupante per alcune referenze ortofrutticole, per le drupacee, invece, sembra si siano registrate delle buone condizioni per lo sviluppo della pianta in tutta Italia, vedendo, addirittura, un lieve incremento delle superfici nazionali investite.
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Nell'arco ionico, in Basilicata, è iniziata lo scorso lunedì, 6 maggio 2019, la raccolta delle prime albicocche precoci. A farci una fotografia della situazione è Franco Lillo, tecnico di coltivazione della OP AssoFruit Italia di Scanzano Jonico (MT), il quale ci riferisce: "Abbiamo iniziato a raccogliere la varietà Ninfa da frutteti sotto coperture. Il prodotto si presenta con una colorazione sfaccettata rossa e con un grado brix eccezionale".
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"Per quanto riguarda la varietà Mogador, anch'essa sotto serra, si presenta con un ottimo colore, pezzatura e grado zuccherino. Per gli impianti in pieno campo, occorre attendere ancora 5-6 giorni prima di procedere con la raccolta".
"L'anticipo di circa una settimana che era stato comunicato nei mesi scorsi, si è ridotto di qualche giorno a causa di alcuni ritorni di freddo registratisi durante la fase fenologica della pianta; condizioni che non hanno assolutamente inciso sulla coltura".
"Il recente colpo di coda dell'inverno non è preoccupante per le nostre drupacee. Se da un lato, infatti, il freddo determina un aumento dei costi di raccolta, a causa del rallentamento della maturazione dei frutti, dall'altro, invece, fornisce più colore e sapore alle albicocche".
"In questi primissimi giorni abbiamo raccolto circa il 10% dell'intera produzione. Grazie al lavoro in campo degli operai, selezioniamo il prodotto pronto per la commercializzazione, puntando tantissimo al qualità e al grado brix".



