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Periodo gennaio-dicembre 2018

Consumi alimentari domestici delle famiglie italiane

La spesa delle famiglie per i prodotti alimentari (rilevata attraverso il monitoraggio Ismea-Nielsen) non è cresciuta nel quarto trimestre 2018. L'annata ha chiuso quindi con un deciso rallentamento del trend di crescita a causa dell’aumento dei prezzi che hanno depresso notevolmente i volumi delle vendite.

L'incremento complessivo della spesa alimentare nell'anno 2018  rispetto al 2017 si attesta di conseguenza allo +0,3% in un contesto economico caratterizzato da un ripiegamento del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese e un peggioramento del quadro economico internazionale.

Nel corso di tutto il 2018 sono stati i prodotti a largo consumo confezionati (Lcc) a trainare la spesa (+1,9%) mentre per i prodotti sfusi (il 32,1% del valore del carrello) la spesa si è contratta del 3,1%. Nel complesso, l'incremento della spesa del carrello è da ascriversi quasi esclusivamente all'aumento dei prezzi medi delle referenze, si evidenzia comunque una maggior disponibilità alla spesa per le bevande (+1,9%) piuttosto che per i generi alimentari (+0,1%).

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In crescita la spesa per gli ortaggi freschi pronti al consumo (IV  gamma) che chiudono il 2018 con una crescita a valore del +5% (+4,3% nel 2017). Al netto delle variazioni nell'andamento degli acquisti dovuti ai consueti picchi stagionali, gli elementi che hanno trainato il settore verso positivi risultati sono un ampliamento della platea degli acquirenti, che salgono del +2,3%, superando quota 20 milioni di famiglie, e un aumento della frequenza di acquisto (+6,1%).

In crescita gli acquisti di patate (+2,4% la spesa e +1,6% i volumi), mentre perdono appeal gli ortaggi surgelati e i prodotti a base di pomodoro, per i quali anche a fronte di prezzi in leggero recupero si rileva una flessione della spesa rispettivamente del -0,3% e -0,9%.

Nel reparto della frutta si rilevano aumenti della spesa per gli agrumi (+4%) e in particolar modo sono le arance a trainare il comparto con sensibili incrementi di volumi (di oltre 11 punti percentuali) che malgrado la flessione dei valori medi permettono al prodotto di chiudere il 2018 con un incremento della spesa del 7,9%.

Fonte: www.ismeamercati.it

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