Secondo l'ultimo report Ismea, nel 2018 le esportazioni di frutta fresca (agrumi e frutta in guscio esclusi) sono ammontate a 2,5 miliardi di euro ma hanno registrato una battuta d'arresto rispetto all'anno precedente, a causa della flessione dell'offerta di alcuni importanti prodotti come mele e kiwi.
Nel 2018 i ricavi per le esportazioni di frutta si sono fermate a 2,534 miliardi di euro, con una riduzione di 307 milioni di euro rispetto al 2017 (-11%). Le importazioni sono cresciute fino a 1,403 miliardi di euro (41 milioni in più e +3% rispetto al 2017). Di conseguenza, il saldo si è ridotto attestandosi a 1,131 miliardi di euro, con una flessione di circa 350 milioni di euro rispetto al 2017 (-24%).
(Fonte immagine: ismeamercati.it)
Nel 2018 le esportazioni di frutta si sono fermate a 2,3 milioni di tonnellate, il 15% in meno rispetto al 2017. Le importazioni sono cresciute fino a quota 1,6 milioni di ton (+2% rispetto al 2017). Il valore medio all'export è cresciuto del 5,3%, mentre il valore medio all'import è cresciuto dell'1,3%.
Il calo delle spedizioni è stato del 15% e ha determinato una flessione dei ricavi dell'11%. Di contro, sono aumentate le importazioni: +2% in quantità e +3% il relativo esborso che ha raggiunto 1,4 miliardi di euro.
Tra il 2009 e il 2018, l'incidenza delle esportazioni di frutta fresca sul totale agroalimentare è stata compresa tra il 6 e l'8%, mentre il peso percentuale delle importazioni è stato del 3% circa.
I principali prodotti esportati - in valore
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Mele, uve da tavola, kiwi, pesche, nettarine e pere rappresentano l'84% delle esportazioni in valore della frutta fresca. Il confronto tra 2018 e 2009 indica come questa quota sia rimasta invariata. I 5 punti persi da pesche e nettarine sono stati guadagnati da uve e mele.
Il calo delle esportazioni ha riguardato tutti i principali mercati di sbocco. In particolare, le spedizioni di frutta verso la Spagna si sono ridotte del 30% in termini di valore.
I principali prodotti importati - in valore
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Banane, ananas, pesche e nettarine, fragole e kiwi rappresentano il 61% delle importazioni in valore della frutta fresca. Il confronto tra il 2018 e il 2009 indica come questa quota si sia ridotta di un punto percentuale. Tra il 2018 e il 2009 si è quasi dimezzata la quota dell'import di pere, mentre è cresciuta quella relativa a lamponi e more.
Per quanto concerne le importazioni crescono gli approvvigionamenti da Spagna (+15%), Ecuador e Costa Rica (+5%).