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Romain Cools parla della guerra con la Colombia per le patatine fritte surgelate

L'Europa deve mostrare i denti e, se necessario, arrivare pure a mordere

I settori delle patate di Belgio, Paesi Bassi e Germania temono che in futuro diventerà sempre più difficile esportare patatine fritte surgelate sul mercato sudamericano. La Colombia ha annunciato che imporrà dazi anti-dumping sui prodotti a base di patata surgelati provenienti da questi tre paesi europei (cfr. FreshPlaza del 14/11/2018).

"La minaccia rappresentata dalla scelta della Colombia è piuttosto limitata. Sul mercato colombiano viene inviato un volume di patatine fritte surgelate ragionevolmente piccolo. Nella campagna 2017/18 le importazioni totali di tale mercato sono state di 47.000 tonnellate. Da tale cifra, 27.000 ton appartengono all'export dal Belgio, 11.000 ton ai Paesi Bassi, da Stati Uniti 3.600 ton e da Canada 2.200 ton e per la Germania la quota è di 1.400 ton". A dichiararlo è Romain Cools di Belgapom, l'associazione belga per il commercio e il settore di trasformazione delle patate.

Cools ha continuato affermando: "E' qui il nocciolo del problema. La procedura è in fase di implementazione da parte dell'associazione dei coltivatori colombiani Fedepapa. Lavorano con industrie di trasformazione delle patate locali e le tariffe interessano solo Belgio, Paesi Bassi e Germania. Non sono interessati Usa e Canada, che sono più importanti della Germania in termini di volumi".

"Inoltre, abbiamo stabilito che nel caso della Colombia, si faccia riferimento a Sudafrica e Brasile. I margini di vendita belgi e olandesi per quanto riguarda le patatine fritte surgelate sui mercati locali di tali paesi vengono paragonati ai margini di prodotto venduti sul mercato colombiano. Si tratta di prodotti totalmente diversi eppure non si tiene conto di questo, nonostante la ripetuta pressione dall'Europa".

Effetto a catena
Le percentuali non sono ancora conosciute, ma ci si aspetta che saranno tendenti al basso. "Ciò fa capire che si tratta anche di una problematica politica. L'organizzazione degli agricoltori che ha depositato la mozione ha giocato la carta nazionalista per ottenere il supporto politico - ha spiegato Cools - Ciò che ci preoccupa di più è che questa è la terza volta che tale mozione viene depositata. Abbiamo sentito che i paesi vicini alla Colombia hanno in programma di fare lo stesso".

"Il pericolo sta nel fatto che si va a creare un effetto a catena. Di conseguenza, abbiamo chiesto alla Commissione europea di porre definitivamente fine a tali pratiche - ha continuato - Suggeriamo che l'Europa presenti un reclamo al WTO (OMC - Organizzazione mondiale del commercio). Se la Colombia verrà perseguita, ciò porrà fine anche alle speranze di tutte le altre nazioni che hanno le stesse intenzioni. Questi Paesi pensano che l'Europa sia un can che abbaia senza mordere. Vogliamo che l'Europa mostri i denti e che in caso di necessità arrivi pure a mordere".

Sudafrica e Brasile
Secondo Cools non si tratta solo della Colombia. Ci sono anche altri casi possibili. La decisione sudafricana risale al 2014 e verrà ridiscussa nel 2019. "In Brasile siamo andati direttamente in tribunale, ma il giudice non ha nemmeno preso in considerazione la causa".

"In Sudafrica le tasse hanno portato a una riduzione (temporanea) delle importazioni. In Brasile il volume è rimasto lo stesso. Sono cambiati solo i fornitori. Le tasse sono personalizzate in base alla società - ha continuato Cools - Perché la loro attenzione è rivolta all'Europa? Mi fa pensare che in questo ci sia un antefatto politico".

Misure protettive
E' essenziale mettere fine a questa metodologia e non permettere che essa inspiri altri Paesi. "Abbiamo già sentito voci arrivare da Perù e Argentina. Se, dopo la Brexit, il Regno Unito avvierà una procedura simile, lo stesso potrebbe accadere lì. L'effetto di tutto ciò sull'intera catena europea delle patate non può essere sottovalutato".

Cools ha concluso: "Una piccola precisazione, alla fine sono i consumatori locali ad essere vittima di queste tasse. I margini di vendita aumentano e i consumatori locali devono pagare di più per acquistare le patatine fritte surgelate".

Per maggiori informazioni:
Romain Cools
Belgapom
3 Sint-Annaplein
9290 Berlare - Belgio
Email: Romain@fvphouse.be
Web: www.belgapom.be

Data di pubblicazione: