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Le sfide del settore ortofrutticolo secondo Freshfel Europe: intervista a Salvo Laudani

"In Freshfel seguiamo l'evoluzione delle aspettative dei consumatori. E' importante che il settore ortofrutticolo comprenda al meglio le esigenze e le aspettative di una società che cambia e in cui si modificano abitudini alimentari, di acquisto, così come cambiano i canali di distribuzione. Rispetto ad altri settori agroalimentari che possono vantare risorse consistenti per studiare i propri consumatori, il settore dei prodotti freschi è in ritardo. E' quindi necessario imparare di più, collettivamente come settore, su tali tendenze, incluso l'impatto delle tecnologie digitali sul mercato dei prodotti freschi”. Così dichiara Salvo Laudani, 59 anni -  vicepresidente di Freshfel Europe e direttore marketing del gruppo Oranfrizer di Catania - in un'intervista a FreshPlaza Italia.

Salvo Laudani

Sui consumi di ortofrutta in Europa
Laudani osserva come gli attuali consumi di ortofrutta nella UE rimangano ancora mediamente ben al di sotto delle raccomandazioni dell'OMS (almeno 400 gr al giorno): "Nella prima parte del secolo, il consumo è diminuito per molteplici ragioni, quali il cambiamento dello stile di vita, un ambiente alimentare altamente competitivo, i problemi di percezione, per arrivare alle questioni relative all'accessibilità e alla disponibilità, tra l'altro, nei segmenti crescenti del food service".

Per quanto riguarda il commercio, le esportazioni sono state pesantemente colpite dall'embargo russo e anche più recentemente da problemi di accesso al mercato dei Paesi del Sud del Mediterraneo (Algeria, Libia, Egitto).

Per quanto riguarda l'importazione, dopo un anno di stagnazione o addirittura di declino (a causa di maggiore attrattiva e crescita in Asia, Africa o Sud America per i commercianti globali) le importazioni dell'UE stanno nuovamente aumentando grazie a banane, avocado e altri esotici. Il commercio intra UE rimane stabile, con oltre 31 milioni di tonnellate.

Qual è la posizione di Freshfel in merito alle indicazioni sulla salute?
"I prodotti freschi - nota Laudani - possiedono svariati e indiscussi benefici per la salute, prevenendo l'obesità e altre malattie cardiovascolari. Queste malattie costituiscono enormi sfide sociali. Frutta e verdura hanno un ruolo chiave in relazione ai benefici nutrizionali che potrebbero apportare, migliorando significativamente la dieta degli europei. Ma mentre gli scienziati e i medici possono difendere i benefici nutrizionali e salutistici dei prodotti freschi, il settore ortofrutticolo ha possibilità limitate di ottenere specifici health claims sulla salute o sulla nutrizione a causa della frammentazione del settore, la diversità dei prodotti e delle varietà e gli elevati costi legati all'apertura dei necessari fascicoli presso l'EFSA-Autorità europea per la sicurezza alimentare".

Come cresce la domanda di prodotti locali e biologici nei principali paesi europei?
Secondo Laudani, i prodotti freschi sono già una delle categorie alimentari più "locali" che ci siano: "A livello europeo, quasi l'80% degli ortaggi viene consumato o trasformato negli stessi Stati membri in cui sono coltivati e solo una piccola percentuale venduta agli Stati membri più vicini. Per la frutta, questo consumo a livello locale è vicino al 60%; viene integrato per ragioni stagionalità, o per la necessità di diversificare l'assortimento (agrumi nel Nord Europa, frutta esotica, prodotti in contro stagione). Per quanto riguarda il biologico, sta lentamente crescendo di anno in anno per raggiungere il 3%. Alcuni Stati membri hanno una grande percentuale bio nella loro produzione. Tutto sommato, il settore continua a lavorare per una maggiore sostenibilità, affrontando le preoccupazioni della società, riducendo la dipendenza dalle sostanze di sintesi e muovendosi verso alternative di bio-controllo".

Qual è il ruolo dell'Italia nel panorama ortofrutticolo europeo e internazionale?
"L'Italia è e resterà un attore importante nel mercato europeo e internazionale - sottolinea il vicepresidente di Freshfel Europe - Sul mercato intra-UE, l'Italia ha spedito 3,2 Mio T (valore 3,6 miliardi €) con Germania, Francia, Austria, Polonia quali destinazioni principali per mele (750.000 T spediti) uva da tavola (450.000 T), kiwi (200.000 T), pesche (200.000 T)".

Come molti esportatori dell'UE, l'Italia è stata influenzata dalle conseguenze dell'embargo russo, ma anche dalla chiusura del mercato in Algeria e dall'instabilità politica ed economica in alcune destinazioni vicine come la Libia e l'Egitto. Il settore italiano guarda in modo proattivo all'apertura di nuovi mercati, anche se il processo per arrivare alla firma dei trattati rimane lungo, complesso e costoso per le controparti dei paesi terzi.

Qual è la visione europea di Freshfel nel settore ortofrutticolo?
Freshfel intende accompagnare il settore per cogliere le opportunità che si profilano in futuro e aumentare i livelli di consumo nel prossimo anno, raggiungendo almeno al minimo raccomandato dall'OMS. "Quindi, il settore potrà avere un futuro brillante solo se insieme riusciremo a costruire un'immagine positiva di esso ed evidenziare la diversità di gusto e consistenza, educando i consumatori a mangiare e preparare prodotti freschi da consumare nell'arco della giornata, in diversi formati, come parte di un pasto o come spuntino".

Qual è la visione di Freshfel sulla sicurezza alimentare?
"La legislazione europea in materia di sicurezza alimentare è una delle più esigenti al mondo e offre un elevato livello di sicurezza per quanto riguarda la tutela dei consumatori. Ma essa non è priva di sfide: il settore deve infatti far fronte a interessi contrastanti tra diverse politiche, come la riduzione dei prodotti fitosanitari autorizzati, mentre cresce al contempo la pressione fitosanitaria sulle piante; crescono inoltre le preoccupazioni sull'impatto dei cambiamenti climatici e sulla proliferazione di nuovi parassiti e malattie, il dibattito sullo spreco / perdita di cibo, la prevenzione da contaminazioni microbiologiche".

"Il dibattito sulla sicurezza alimentare deve oggi essere visto in un contesto molto più ampio, con obiettivi politici interconnessi che devono essere conciliati. Il dibattito sulla sostenibilità solleva ulteriori preoccupazioni che devono essere prese in considerazione, tra cui aspetti sociali, economia circolare, evoluzione degli imballaggi (plastica, logistica, emissioni energetiche, acqua, ...). Da più di tre anni Freshfel ha creato e gestito un gruppo di lavoro sulla sostenibilità per analizzare questi diversi aspetti , scambiandosi conoscenze e best practices".

La missione di Freshfel Europe
Freshfel è un'associazione unica nel contesto agricolo europeo, con l'obiettivo di dare voce alla filiera europea degli ortofrutticoli freschi. In quanto tale, rappresenta i vari segmenti del settore: dalla produzione alle varie categorie del commercio (spedizionieri, esportatori, grossisti e importatori) fino alla vendita al dettaglio. Freshfel ha anche diversi fornitori di servizi (logistica, prodotti fitosanitari etc). L'attuale presidente di Freshfel è Stephan Weist (gruppo Rewe) e il vicepresidente è Salvo Laudani (Oranfrizer Catania). Con sede a Bruxelles, Freshfel segue da vicino diversi aspetti della politica europea, tra cui:

  • Prossima riforma della PAC
  • Nuova legislazione sul bio
  • Politica di promozione e priorità del programma di lavoro annuale per gli ortofrutticoli
  • Riforma della legislazione fitosanitaria
  • Rinnovamento della legislazione sui pesticidi
  • Impatto della Brexit
  • Follow up dei nuovi accordi di libero scambio e altre questioni relative all'accesso ai mercati
  • Preparazione di un programma di promozione incentrato sui 18-30enni utilizzando i social media
  • Numerosi dossier relativi alla sostenibilità e all'economia circolare