Russia: diffusa la lista dei prodotti che dal 1 gennaio non si potranno importare dalla Turchia
La lista diffusa oggi comprende mandarini, pomodori, arance, mandarini, uva, mele, pere, albicocche, pesche e nettarine, susine, fragole di bosco e fragole, cetrioli, cavolfiori, broccoli, cipolle gialle. Non sarà possibile importare nemmeno pollame congelato di origine turco, così come le famose rose turche, utilizzate per realizzare profumi, e sale.
Come ritorsione per la vicenda il presidente russo Vladimir Putin ha firmato sabato 28 novembre un decreto per introdurre rigide sanzioni economiche contro la Turchia. Tra queste il divieto di importazione in Russia di alcuni prodotti turchi e forti limitazioni alle attività delle organizzazioni turche. Dal primo gennaio i datori di lavoro russi non potranno inoltre assumere cittadini turchi.
Nel decreto firmato da Putin si ordina inoltre ad agenzie e operatori turistici di "astenersi" dal vendere pacchetti di viaggi che hanno come destinazione la Turchia. Vengono sospesi anche i voli charter tra i due paesi. Come già anticipato nei giorni precedenti viene ripristinato il regime dei visti tra Russia e Turchia a partire dal primo gennaio. Una misura, questa, adottata dopo aver raccomandato ai cittadini russi di non visitare la Turchia e a quelli che si trovano là di rimpatriare a causa della "minaccia terroristica".
Secondo i dati forniti dal ministero dell'Agricoltura russa, nel 2014 le importazioni turche di prodotti alimentari e agricoli verso la Russia è stata pari a 1,7 miliardi di dollari. Il cibo turco ha rappresentato il 4% del totale delle importazioni alimentari della Russia, con le principali voci in materia rappresentate da frutta, verdura e frutta secca. Secondo il ministero nei primi 10 mesi del 2015 l'importazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti dalla Turchia ha raggiunto 1,035 miliardi di dollari in termini di valore, con una diminuzione del 21,2% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Nell'ambito delle ritorsioni contro Ankara la Russia ha anche vietato i voli charter tra i due paesi e introdotto ulteriori misure di sicurezza aerea sui voli regolari. Sempre nell'ambito delle misure illustrate oggi i cittadini turchi senza un contratto di lavoro o con un contratto civile firmato prima del 31 Dicembre 2015, non potranno lavorare sul territorio della Russia a partire dal prossimo primo gennaio. Il ministero del Lavoro, dello Sviluppo economico e del Servizio federale per l'immigrazione dovranno presentare un apposito disegno di legge entro il prossimo 10 dicembre per dar seguito a questa misura. La misura riguarderà anche le società turche che operano nel paese.
Il governo russo ha anche incaricato il ministero dello Sviluppo economico di fornire l'elenco dei contratti stipulati con le società turche che saranno esentate, tra queste dovrebbero esserci il Turkish stream e la centrale nucleare di Akkuyu. Sempre oggi il governo russo ha sospeso il lavoro della commissione intergovernativa sulla cooperazione commerciale ed economica. Saranno inoltre sospesi i colloqui sul progetto per il programma di medio termine del commercio e della cooperazione economica, scientifica, tecnologica e culturale tra i governi della Federazione russa e della Repubblica turca per 2016-2019. Confermato il ripristino dei visti per i cittadini turchi che vorranno entrare in Russia.