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Ministro Catania: sfruttare le eccedenze alimentari per sostenere i piu' deboli

In Italia sei milioni di tonnellate di cibo sprecato ogni anno

Si aggira a sei milioni di tonnellate il cibo annuale sprecato in Italia. A rilevarlo è l'indagine "Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità" realizzata da Fondazione per la Sussidiarietà e Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen Italia.

Lo studio, presentato ieri 11 giugno 2012 a Milano, evidenzia che la quantità di alimenti prodotta in eccesso nel nostro Paese "raggiunge il 17,4% dei consumi annui", per uno spreco complessivo che è pari a 94 kg di cibo a persona. Questo si origina per il 55% nella filiera produttiva, e per il restante 45% a livello delle famiglie.

Dal punto di vista sociale, spiega l'indagine, lo spreco di cibo rappresenta "il 92,5% dell'eccedenza e il 16% dei consumi. Questo spreco corrisponde a un valore economico di 12,3 miliardi di euro. Ogni anno nel complesso della filiera agroalimentare vengono sprecati 94 kg procapite, pari a 208 euro". Sullo spreco domestico, "ogni anno nelle famiglie italiane si butta via invece una quantità di cibo pari a 42 kg procapite, che equivalgono a 117 euro a persona e quasi 300 euro per una famiglia media, di 2,5 componenti. Questo è pari, infine, all'8% della spesa, di cui il 42% sono alimenti scaduti o andati a male, e il 58% sono avanzi non riutilizzati".

Nel 2010 sono stati sprecate 2,7 milioni di tonnellate di frutta, 193.000 tonnellate di carne e 423.000 tonnellate di latte e formaggi. Riguardo ai generi alimentari, lo spreco si concentra sulle bevande (40%) e sui prodotti freschi (25%), seguono i generi a lunga conservazione (17%) e la frutta e la verdura (14%), mentre chiudono la classifica carne e pesce (6%), il pane fresco (4%) e i surgelati (2%).

"Il tema dell’aiuto ai poveri, anche attraverso le eccedenze alimentari, è per questo governo particolarmente importante, considerando che il tema dell’etica, declinata in legalità e solidarietà, è per noi caratterizzante". Lo ha detto il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, intervenendo alla presentazione dell’indagine. "Per quanto riguarda il sostegno alle fasce più povere della popolazione, fortunatamente, l’Italia non è all’anno zero. Molto è stato fatto, anche grazie alle food bank e agli enti caritativi che si sono impegnati su questo fronte, e ad alcune misure comunitarie che l’Italia ha saputo sfruttare al meglio in questi anni. Mi riferisco alla misura per gli aiuti agli indigenti, per il cui mantenimento mi sono fortemente battuto sia a Roma che a Bruxelles. Esiste, infatti, un fronte di Paesi che credeva fosse opportuno eliminare questo intervento, che solo all’Italia dava aiuti per circa 100 milioni di euro. Per il 2011-2012 siamo riusciti a confermarlo, ma per il 2013 la partita è ancora aperta".

Il Ministro Catania ha poi sottolineato: "Ho inserito nel decreto sviluppo, che spero sarà presto approvato, un provvedimento che istituirà un fondo nazionale al quale potranno contribuire tutte le imprese della filiera agroalimentare e la società civile. L’idea è che questo fondo possa integrare e supportare le misure europee già previste, considerando il contesto sempre più difficile nel quale si trovano i meno abbienti".

Fonte: www.agroalimentarenews.com / www.aiol.it
Data di pubblicazione:

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