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Follia europea: un unico interlocutore per importare, 27 per esportare

Si tratta di un'anomalia, di "una pazzia tutta europea" come la definisce Renzo Piraccini. Se una nazione estera vuole esportare ortofrutta in Europa, ha un unico interlocutore, cioè Bruxelles e, ottenuto il via libera, può vendere in qualsiasi nazione degli Stati membri. Non è vero il contrario. Ad esempio, se si vogliono esportare mele in Messico, ogni singola nazione europea deve concertare con il Messico e non uno per tutti, cioè Bruxelles.



"E' una follia che deve finire - dice Renzo Piraccini - perché è davvero illogico. L'Unione europea deve fare qualcosa e far riconoscere la reciprocità. E' una questione politica che deve essere risolta dai politici".

Ci sono degli antefatti. Gli Stati Uniti hanno imposto un dazio sulle importazioni di alluminio dal Messico. La risposta del paese centroamericano è stata quella di imporre tasse su prodotti di importazione dagli USA, fra cui le mele che costeranno il 25% in più. Quindi ci sarebbero gli spazi e i margini per esportare dall'Europa, via nave, mele in Messico.

"Ed è a questo punto - aggiunge Piraccini - che si arena la situazione europea. L'Italia ha in corso il protocollo per l'intesa all'esportazione, ma non ha senso che ogni nazione Ue debba discutere con ogni singolo Paese. Se siamo un mercato unico in entrata, dobbiamo esserlo anche in esportazione".