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Il Consorzio di Tutela e l'Ampp-Associazione marsicana produttori patate hanno organizzato una giornata divulgativa (Guarda la fotogallery) per far conoscere le realtà che sul territorio promuovono l'Igp.
In Italia ci sono due sole referenze ortofrutticole di cui si è importatori netti: patate e agrumi. L'Italia importa circa la metà dei tuberi che consuma. I dati sono evidenziati da un'indagine voluta dalla Associazione marsicana produttori di patate e curata dagli autori Raffaele Marchese, Mario Nucci e Matteo Salvatori, finanziata dalla Regione Abruzzo tramite il Psr.
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Dall'indagine emerge che il primo produttore di patate al mondo è la Cina, con il 25% del totale (96 milioni di tonnellate), seguita da India (46 milioni), Russia (31 mln), Ucraina (24 mln), Usa (20 mln), Germania (11 mln), Bangladesh (9 mln), Francia (8 mln), Polonia (8 mln) e Paesi Bassi (7 mln di tonnellate). L'Italia è al 39esimo posto con 1,4 milioni di tonnellate prodotte.
Nel 2016, il nostro Paese ha importato 561mila tonnellate di patate, rifornendosi da Francia, Germania, Egitto e Paesi Bassi. Il valore medio delle patate acquistate è di 0,27 euro/kg.
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Le esportazioni italiane sono limitate, con la Germania come prima destinazione (con 51mila tonnellate), seguita da Francia, Polonia e Paesi Bassi. Le patate che l'Italia esporta sono di alta qualità: infatti il valore medio è pari a 0,42 euro/kg.
Nella piana del Fucino la patata rappresenta (dati 2014) il 32% della superficie coltivata; nel 1958 era il 19%, mentre a metà degli anni '70 superava il 50%. Il Consorzio di tutela della Patata del Fucino Igp rappresenta oltre l'80% della produzione certificata Igp.