Nicola Bernabini, tecnico commerciale, spiega come avviene la produzione delle zampe in vivaio e come trapiantarle nel modo migliore: "Seminiamo il vivaio nel mese di aprile su terreni sterilizzati e perfettamente livellati. Alla semina localizziamo, oltre al geodisinfestante, un prodotto a base di Trichoderma e Micorizze del genere Glomus: il Trichoderma aumenta la resistenza della pianta alle fitopatologie, mentre l'uso delle Micorizze ci permette di ottenere zampe di ottime dimensioni e garantire un facile e pronto sviluppo della coltura da parte dei produttori."
Per il trapianto si consiglia una buona preparazione del terreno, vista la natura poliennale della coltura - oltre che per evitare ristagni idrici - una adeguata concimazione organica e il diserbo pre-emergenza a pochi giorni dalla messa in posa della zampa. Risulta importante, fin dal primo anno d'impianto, non fare mancare l'apporto irriguo necessario all'asparagiaia per un veloce e pronto affrancamento.
"Fortunatamente riusciamo a conservarli, con opportune tecniche, in cella frigorifera anche per più mesi e le esperienze fatte negli anni precedenti ci insegnano che, anche con trapianti tardivi nel mese di giugno o addirittura luglio, la buona riuscita dell'impianto è ottima".
Attualmente le varietà più richieste al Centro Sud-Italia sono Grande e Vegalim. Il primo, dell'Università della California, già da molti anni in commercio, rappresenta la prima varietà coltivata a livello mondiale e si distingue per la grossa pezzatura dei turioni. Vegalim, di origine olandese e di più recente costituzione, è un ibrido maschile al 100% e si caratterizza per la produttività e l'elevata uniformità dei turioni.
"Al Nord Italia il panorama varietale è più diversificato, sia per la produzione di asparagi verdi che bianchi. Oltre alle varietà di origine italiana, che trovano ampio adattamento (Eros, Giove, Franco) ci sono ibridi tra i quali cito Cumulus e Vittorio, entrambi di buona precocità che possiamo definire a duplice attitudine (sia per la produzione di asparago bianco che verde) e connotati dall'essere poco fibrosi e di ottimo sapore".
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