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Uva da tavola Victoria con acini di forma allungata: una mutazione che attrae i consumatori

La Puglia è la regione italiana più importante per la produzione di uve da tavola. In risposta alla domanda da parte dei consumatori per nuovi prodotti, il numero delle varietà disponibili è notevolmente aumentato negli ultimi anni.

"In un'indagine condotta in Puglia, abbiamo individuato diversi anni fa una potenziale mutazione della cv. Victoria – riferiscono i ricercatori dell'Università di Bari e di Foggia - Abbiamo confrontato questa accessione con la Victoria standard per alcuni tratti ampelografici. Tutte le caratteristiche erano molto simili all'uva tradizionale tranne la forma dell'acino, che era significativamente più allungata".


Da sx: Victoria standard e Victoria con acini allungati.

Inoltre, gli acini della Victoria mutata hanno mostrato una maggiore consistenza e un colore più brillante rispetto a quelli della Victoria standard, con un colore giallo più intenso della buccia, carattere apprezzato dai consumatori.

La caratterizzazione molecolare con 25 marcatori SSR ha mostrato che la Victoria standard e la Victoria mutante erano geneticamente identiche in tutti i loci analizzati, suggerendo quindi che le due accessioni potrebbero essere considerate come cloni, con l'unica differenza nella forma della bacca probabilmente dovuta a una mutazione somatica.

"Questa mutazione della cv. Victoria può avere una prospettiva interessante per il mercato poiché i consumatori sono sempre attratti dalla diversa forma e colore dei frutti. I consumatori, infatti, acquistano con gli occhi - concludono i ricercatori - Questa accessione può essere un clone alternativo della già nota Victoria standard".

Fonte: Giuseppe Ferrara, Alessandra Gallotta, Carmela Pacucci, Angela Maria Stella Matarrese, Andrea Mazzeo, Angelica Giancaspro, Agata Gadaleta, Francesca Piazzolla, Giancarlo Colelli, 'The table grape 'Victorià with a long shaped berry: a potential mutation with attractive characteristics for consumers', Giugno 2017, Journal of the Science of Food and Agriculture.
doi: 10.1002/jsfa.8429