
Può colpire colture economicamente importanti come pomodoro, melanzana, patate, zucchino, melone, anguria, cetriolo. E' un virus da quarantena inserito nella lista EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization) per cui sono necessarie misure di prevenzione e controllo obbligatorie.
La sintomatologia del virus consiste in un ingiallimento a mosaico delle foglioline, crescita anomala della venatura centrale, margine fogliare ripiegato verso il basso, con conseguente compromissione dello sviluppo vegetativo. Sui frutti si verificano rugosità cutanee e spaccature per cui il prodotto non è più commerciabile. Come la maggior parte dei virus, la sua trasmissione da pianta a pianta avviene tramite un insetto vettore, Bemisia tabaci, già vettore di oltre 120 virus delle piante.
Vista la recente introduzione e diffusione di ToLCNDV nei paesi mediterranei di Spagna, Tunisia e Italia occorre sviluppare adeguate misure di controllo. Dopo la rilevazione di ToLCNDV, in Spagna, B. tabaci è presente su pomodori, melanzane, peperone, cetrioli, meloni e zucchine in diverse regioni della Spagna meridionale.
Il problema maggiore è legato alle specie dette criptiche di B. tabaci: si tratta di specie diverse, ma così simili tra loro da essere indistinguibili; tuttavia diverse dal punto di vista molecolare ed ecologico. In Spagna, queste popolazioni sono state parzialmente sequenziate per identificare le specie criptiche e gli estratti del virus ToLCNDV.
Ad oggi, ToLCNDV è stato trovato associato con le specie asiatiche indigene criptiche B. tabaci; tuttavia, tra le 35 popolazioni di B. tabaci raccolte nel Sud della Spagna e sequenziate geneticamente, 15 popolazioni sono risultate positive in quanto contenevano ToLCNDV ed erano limitate alle province dell'Andalusia (Almeria, Granada, Siviglia e Malaga) e sono state raccolte su cetrioli, zucchine, pomodori e melone.
Ciò suggerisce che, oltre alle specie criptiche asiatiche, il virus si è diffuso anche attraverso le popolazioni di B. tabaci mediterranee, sottolineando così la necessità di incrementare i controlli sulla sicurezza sanitaria dei materiali vegetali.
Nelle zone in cui il problema sta provocando ingenti danni, diversi istituti di ricerca stanno lavorando per individuare genotipi resistenti. In Spagna, l'Università Politecnica di Valencia sta lavorando su messa a punto di protocolli di inoculazione, metodi diagnostici e resistenza genetica delle piante: in questi mesi sono stati pubblicati alcuni lavori sulle cucurbitacee, essendo le più suscettibili. E' di due settimane fa lo studio in cui, partendo da un genotipo di melone selvatico (VM-7), i ricercatori hanno identificato i geni che potrebbero indurre una resistenza al virus: scoperta importante per lo sviluppo di nuove cultivar virus-resistenti di melone.
Foto: Dr. Agr. Raffaele Giurato