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"Da oggi nessuno altro potra' denominare le proprie patate "di Bologna". Guarda il video"

E' nato il Consorzio di tutela patata di Bologna Dop

Dopo un iter burocratico durato 16 anni, si conclude un percorso. La patata di Bologna può vantare la nascita del Consorzio di Tutela Patata Bologna Dop. Il riconoscimento è arrivato il 28 dicembre 2016.



Il Consorzio di Tutela, che può associare solo produttori e confezionatori iscritti al piano dei controlli, comprende i produttori agricoli rappresentati dall'Organizzazione di Produttori Assopa, tre cooperative e sei commercianti privati: questi, insieme, si sono uniti per tutelare la qualità, la storicità, l'appartenenza al territorio di questa varietà tanto eclettica in cucina quanto importante per l'economia del comprensorio bolognese.



Oggi, nel nuovo Consorzio di Tutela, oltre ai produttori, sono coinvolte aziende commerciali private e cooperative: Apofruit Italia, Baschieri Rino, Cesac, Fuitem & Orsini Fruttaexport, Ortofrutticola Parma, Patfrut, Orsini Ercole, Pizzoli, Romagnoli F.lli.

Il Consorzio di tutela ha l'ambizione di dare valore aggiunto ai produttori. Lo scopo è sempre quello di ottenere qualche centesimo in più affinché gli agricoltori possano continuare a produrre facendo reddito. Nel disciplinare è contemplata solo la varietà Primura che, per il consumatore, è garanzia di qualità.


Un momento della conferenza stampa di mercoledì 1 febbraio 2017 a Villanova di Castenaso (Bologna)

In Italia ci sono circa 50mila ettari coltivati a patata: l'11% è in Emilia Romagna (5.500 ettari). La provincia di Bologna ha 2.150 ettari. La Dop-Denominazione di origine protetta è certificata su 350 ettari.

In tonnellate, a livello nazionale siamo attorno a 1,5 milioni; in Emilia Romagna 210mila tonnellate; a Bologna 75mila tonnellate. "La Dop contempla al massimo 11mila tonnellate certificate - ha detto il presidente Alberto Zambon - ma ne sono vendute 6mila; il resto declassato (non per problemi di idoneità) a normale, perché il mercato non lo assorbe".

Diventare Consorzio di tutela significa coinvolgere tutta la filiera, con un messaggio chiaro da veicolare ai consumatori. Alberto Ventura, dirigente della Regione Emilia-Romagna che ha seguito l'iter del Consorzio, ha affermato che "diventare Consorzio di tutela accade in alcuni paesi mediterranei con maggiori responsabilità di qualità. Ed è interlocutore unico nei rapporti con la pubblica amministrazione nella gestione della denominazione di origine e per la promozione".



Gianluca Giuli, di Icqrf, ha affermato che Icqrf è il "partner" per i controlli. "Il nostro ente non è molto conosciuto. Siamo accreditati per il controllo sulla qualità dei prodotti agroalimentari, tramite apposite ispezioni. Siamo inoltre i principali operatori al mondo di tutela dei prodotti italiani sul web tramite verifiche costanti e continuative su quello che viene pubblicizzato in rete. Ci occupiamo noi della tutela, ad esempio, su Ebay, Amazon, Alibaba. Possiamo far togliere da un sito un prodotto non consono in 48 ore. Non si agisce con sequestri; piuttosto dal punto di vista del rapporto civilistico, facendo ritirare dal mercato i prodotti fraudolenti. Se un prodotto viene tolto dalla piattaforma online, automaticamente anche il produttore viene declassato. Al momento siamo gli unici a farlo".


Il presidente Alberto Zambon.

A fianco al vecchio logo, viene ora aggiunto il nuovo: due patate che, stilizzate, richiamano le due torri di Bologna. Dal raccolto 2017, le confezioni avranno il nuovo marchio. "Ora nessuno può scrivere nelle confezioni Patata di Bologna se non noi del Consorzio, anche se comprassero il prodotto convenzionale nella nostra provincia".



Zambon ha aggiunto che "dobbiamo dialogare con i buyer, devono ascoltarci se vogliamo aumentare i volumi. Qualcuno è consolidato da anni, ma non è facile far capire la differenza di un prodotto Dop e garantito, oltre alla varietà unica che permette l'uniformità. Primura ci permette una riconoscibilità di utilizzo in cucina unica, che va dalla preparazione degli gnocchi, alle patate al forno, a quelle bollite".


Un momento della conferenza stampa di mercoledì 1 febbraio 2017 a Bologna

"Stiamo attraversando un momento favorevole per i prezzi - ha detto Zambon - c'è più interesse per il prodotto certificato, l'auspicio è che tutto il Dop in stoccaggio venga venduto così. La differenza di prezzo fra Dop e normale sta su 5-6 centesimi che equivale al 20-25% circa". La regione, tramite Psr-Oiano di sviluppo rurale, ha stanziato dei fondi e il Consorzio è entrato in graduatoria per avere budget per la campagna pubblicitaria.

"Prezzi al di sotto di 26-27 centesimi - ha concluso il presidente - rappresentano una campagna pesante; per la Dop è soddisfacente stare sui 30 cent/Kg. Stiamo lavorando molto sul seme per averlo in purezza. C'è una certa disaffezione delle case sementiere perché come settore non facciamo grandi numeri, ma da qualche tempo abbiamo un accordo con una ditta sementiera francese e questo ci permetterà di migliorare ancora l'offerta".



A destra, il nuovo logo. Le due patate stilizzate dovrebbero richiamare le due torri di Bologna (e relativa pendenza).

Contatti:
Consorzio di tutela patata di Bologna DOP
via Tosarelli 155
40050 Villanova di Castenaso (BO)
Tel.: (+39) 051 7821709
Fax: (+39) 051 782356
Web: www.selenella.it
Data di pubblicazione:

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