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Guarda la video intervista sulla provocazione del presidente de La Linea Verde

Giuseppe Battagliola: guadagnare vendendo in perdita si puo'

Come far fronte a un rallentamento delle vendite, specie in tempo di crisi? Giuseppe Battagliola, presidente de La Linea Verde, ne ha parlato venerdì scorso durante il Forum della Cdo agroalimentare. Battagliola ha dichiarato: "Siamo noi a dover capire il consumatore e non viceversa. Analizzando gli ultimi 10 anni, si vede che i consumatori sono cambiati tantissimo. Il nostro settore cresceva a due cifre poi, con la crisi, la IV gamma ha rallentato, perciò ci siamo evoluti. Avevamo investito tanto per creare un'azienda a 360° e abbiamo dovuto interrogarci".

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"Tutti ci riconoscevano la qualità – ha aggiunto Battagliola - ma i buyer volevano il prezzo basso. Allora abbiamo dovuto cambiare tutto. Abbiamo capito come fare a guadagnare vendendo in perdita. Sì, proprio così, non sto scherzando. La voce di costo più importante è l'insalata, allora abbiamo cambiato il sistema di approvvigionamento, puntando sull'incentivare la resa, coinvolgendo gli agricoltori. La seconda voce di spesa è la manodopera, che abbiamo reso più efficiente. Così abbiamo cominciato a crescere pur nella crisi. L'anno scorso siamo cresciuti del 17% in un mercato statico. Abbiamo potuto fare investimenti per nuove tecnologie e in R&S (ricerca e sviluppo)".

"Abbiamo ricominciato a crescere, in un mercato che non cresce. E la crescita ha generato un circolo virtuoso. Riducendosi il margine è però al contempo cresciuta la massa di margine, che abbiamo investito in innovazione per aumentare la competitività e la marginalità. I segmenti nuovi che il consumatore crea devono essere colti in fretta, perché sono quelli che permettono di marginare e quindi di investire".

I piatti arricchiti, cioè con proteine e condimento, sono cresciuti del 40%, anche se costano 5 volte una busta di insalata di quarta gamma. Si parla di ciotole, zuppe, burger vegetali. L'aumento del settore è dovuto a quei consumatori né vegetariani né vegani, ma alla ricerca di un prodotto salutare. Non escludono gli altri alimenti, ma sono più sensibili ai vegetali.
Data di pubblicazione: