E-commerce: enogastronomia prima per valore degli acquisti
Nonostante la crescita in linea con la media di mercato dei prodotti (+32%), il Food&Grocery - si spiega però in una nota - in valore assoluto incide ancora marginalmente (3%) sul totale mercato e-commerce B2C italiano, pari a quasi 20 miliardi di euro. Gli acquisti via smartphone nel settore raddoppiano e raggiungono quota 100 milioni di euro, pari al 17% del totale e-commerce del comparto (25% se si aggiungono gli acquisti via tablet).
Sono tre i segmenti che si possono identificare all'interno dell'alimentare online: il Grocery alimentare, ossia prodotti alimentari da supermercato, l'Enogastronomia, ossia prodotti gastronomici e alcolici (vino, birra, liquori e distillati) e la Ristorazione, ossia cibo pronto. Gli acquisti Grocery alimentare valgono nel 2016 188 milioni di euro, in crescita del 40% rispetto al 2015. Si tratta prevalentemente della spesa sui siti e-commerce dei supermercati tradizionali con consegna al piano. L'Enogastronomia cresce nel 2016 "solo" del 17% ma, con un valore di poco superiore ai 240 milioni di euro, si conferma il primo segmento per valore degli acquisti. La Ristorazione cresce nel 2016 del 29% e raggiunge i 90 milioni di euro.
L'Enogastronomia, come detto, cresce del 17% e con un valore di poco superiore ai 240 milioni di euro rappresenta ancora il 47% del valore dell'Alimentare Online, la spesa Grocery sui siti e-commerce dei supermercati tradizionali con consegna a domicilio cresce del 40% e vale 188 milioni di euro. Nel Food&Grocery la componente principale - in termini di valore degli acquisti - è rappresentata dall'Alimentare, pari al 90% del comparto, per un valore di 519 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto al 2015. La componente Health&Care pesa per il restante 10%.
L'Alimentare è a sua volta composto per oltre il 90% dall'acquisto di prodotti Food e per meno del 10% dal Wine. In particolare, nel Food il 60% della domanda si riferisce all'acquisto di prodotti "secchi" (ossia confezionati, incluso il caffè), il 31% ai "freschi" (prodotti a temperatura controllata, incluso il cibo pronto), il 7% alle "bevande" e il restante 2% ai "surgelati".