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Attacco hacker possibile anche in Italia? Cosa e' successo in USA e perche'

Il week-end appena trascorso è stato di certo contrassegnato dall'attacco hacker che ha colpito sabato 22 ottobre 2016, in particolar modo la costa est degli Stati Uniti, ma anche quella ovest in un secondo momento. Come è noto, i principali siti di informazione sono stati irraggiungibili per ore; anche social network come Twitter, servizi di streaming come Spotify o ancora il grande sito di e-commerce Amazon. Insomma, un vero e proprio down di Internet che ha avuto, di sicuro, una regia ben precisa, anche se ancora non svelata per il momento.

Quello che è risaputo è che la minaccia hacker delle ultime ore è stata quella che in termini esatti si definisce un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) appunto: questo ha colpito un Domain Name Server Provider, in pratica uno snodo principale che "dirige" il traffico online verso i siti. In parole semplici, è stato impedito il regolare flusso di dati e gli stessi server sono stati sovraccaricati con informazioni inutili. L'effetto a catena riscontrato da numerosi siti è stato il frutto di una rete estremamente interconnessa ma anche molto fragile.

Sarebbe possibile un attacco hacker di queste proporzioni anche in Italia o in Europa? Purtroppo si. Se hacker malintenzionati avessero avuto l'intenzione di colpire il vecchio continente anziché gli USA, probabilmente, i nostri sistemi di sicurezza non avrebbero reagito diversamente rispetto a quelli d'oltreoceano. Al momento, tuttavia, il motivo per cui quanto avvenuto ha riguardano il Nord America è presto detto: alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, vissute ad alta tensione e con una vera propria cyber guerra tra Stati Uniti e Russia, non dovremmo essere certo noi i principali bersagli di una minaccia simile.

Ciò che spaventa di più è l'imprevidibilità che ha caratterizzato questo attacco hacker, come altri che potrebbero giungere a breve. Gli esperti in sicurezza, a maggior ragione oggi, sono chiamati a fornire nuove soluzioni non solo a tutela di servizi dati ormai per scontati, ma anche per proteggere i dati personali di ogni singolo utente. Vedremo se il caso dell'ultimo week-end possa almeno scatenare un circolo virtuoso di nuove proposte e studi.
Data di pubblicazione: