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Origine Group ha concluso le vendite con 20 giorni di anticipo sul 2015

Mercato sprint per le pere Carmen

 Le pere, per così dire, escono dal proprio guscio e si propongono ai consumatori e ai mass media generalisti. Sabato 1 ottobre 2016, a Palazzo Racchetta, in pieno centro a Ferrara e sede della segreteria dei giornalisti per il Festival Internazionale, la Pera Igp è stata sotto ai riflettori di un breve (30 minuti) ma denso incontro con Alberto Garbuglia, consigliere delegato di Origine Group e Roberta Monti, dirigente scolastico dell'Istituto Alberghiero-Agrario Vergani Navarra di Ferrara. A presiedere, Paolo Bruni presidente del Cso.


Alberto Garbuglia

"L'annata delle pere è cominciata bene – ha affermato Garbuglia a margine dell'incontro - con alcune varietà estive come Carmen già vendute interamente. E se da un lato è vero che di Carmen non ci sono grosse quantità, dall'altro va sottolineato che nel 2015 la campagna era finita il 20 ottobre". Il mercato perciò ha assorbito tutte le pere Carmen con 20 giorni di anticipo rispetto allo scorso anno, ponendo le premesse per una stagione positiva.


Pere Carmen

Il mercato è vivace per un complesso di fattori: la stagione delle pere dell'emisfero sud si è conclusa presto; il clima ha favorito i consumi; le due aggregazioni di settore (Origine e Opera) fanno sì che vengano proposte sul mercato in maniera più organizzata. E, infine, la qualità dei frutti quest'anno è ottima.

"Origine Group – ha proseguito il consigliere delegato - formata da 7 realtà produttive emiliano-romagnole, una veneta e una piemontese, fa economie di scopo. Ad esempio l'unione permette di fare ricerca di un alto livello, con investimenti adeguati che, singolarmente, ogni azienda difficilmente potrebbe affrontare. Con le pere si potrebbe ottenere quello che è stato per le mele da 10 anni a questa parte: rinnovato il parco varietale, sono stati rilanciati i consumi. Però dobbiamo fare un passo in avanti: non si può più solo vendere, ma occorre commercializzare e questo significa comunicare - non solo pubblicizzare - e far capire il valore di quello che il consumatore sta acquistando".



Garbuglia ha aggiunto che "dobbiamo anticipare la domanda, cioè creare delle aspettative e un desiderio in anticipo così che, quando il consumatore ne farà richiesta, noi saremo pronti con adeguati quantitativi e standard qualitativi. Nei nuovi mercati oggi si fanno piccoli volumi, però si fa conoscere il prodotto e lo si fa apprezzare. Ad ogni modo abbiamo una forte vocazione all'export: siamo presenti con il marchio Peritalia su tutti i mercati Europei e anche in Nord Africa, Emirati e, da quest'anno, negli Stati Uniti".



L'evento del fine settimana è stato importante in quanto si è usciti dal solito contesto. I referenti del settore ortofrutta sono abituati a incontrarsi fra loro e invece, al Festival Internazionale, hanno avuto modo di presentarsi a una vasta platea tramite mass media di tutto il mondo.

E anche il mondo della scuola ferrarese sta dando il proprio contributo al "sistema pera". L'Istituto Vergani-Navarra è nato 4 anni fa dall'unione di una scuola alberghiera e di un istituto agrario. Un binomio che sta dando ottimi frutti. Il dirigente scolastico Roberta Monti è intervenuta all'incontro spiegando che "le due anime dell'Istituto collaborano e fra le novità vi è uno studio approfondito sulla pera, che rappresenta la principale coltura del territorio. Per questo ai ragazzi dell'alberghiero facciamo preparare dei piatti a base di pere e i ragazzi dell'Agrario hanno realizzato un Brut alla pera William".


Foto d'archivio Futurpera.com

William è una varietà aromatica, che si presta bene alla realizzazione di distillati e fermentati di frutta. La fermentazione è avvenuta a temperatura di cantina, controllando i contenuti di zuccheri e l'acidità del mosto di pera. La rifermentazione in bottiglia è stata ottenuta seguendo la procedura della spumantizzazione classica, usando lieviti selezionati. Il brut di pera si presenta come una bevanda dalla bassa gradazione alcolica (9% Vol), di colore chiaro, di odore fruttato, dove si possono chiaramente distinguere le note intense della William.


Brindisi finale

Paolo Bruni, presidente del Cso, parlando ai giornalisti del Festival Internazionale ha sottolineato che "oltre in Emilia Romagna si concentra il 70% della produzione di pere italiane e l'export raggiunge il 30%. Ciò significa che, tramite l'aggregazione, occorre raggiungere un numero sempre maggiori di mercati mondiali".