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Uno studio ne rivela la sensibilita' ad alcune malattie

La melagrana fa bene, ma per coltivarla serve attenzione

"Gli estratti di melagrana somministrati a pazienti affetti da patologie cardiovascolari, diabete o cancro alla prostata hanno contribuito a portare miglioramenti allo stato di salute dei soggetti". Questo a dimostrazione degli effetti benefici dei frutti di melograno. Però a livello agronomico serve molta attenzione perché la coltura è soggetta ad alcune malattie.

Questa la sintesi di un articolo pubblicato recentemente da alcuni ricercatori dell'Università di Bari e del centro di ricerca "Basile Caramia" (Stefania Pollastro, Donato Gerin, Crescenza Dongiovanni, P.Pollastro, G. Fumarola) relativo alla coltura del melograno.

"Nuove varietà di melograno – si legge nell'articolo – con migliori caratteristiche del frutto e diverse attitudini (fresco, succhi, congelati) sono state recentemente introdotte in California, Turchia e Spagna, ma anche in Puglia. In 5 anni in regione la coltura è passata da 43 a 168 ettari, ma le informazioni sui patogeni e parassiti che affliggono la coltivazione in vivaio e in campo sono scarse".

I ricercatori sottolineano che, negli ultimi due anni, sono stati riscontrati i sintomi di marciume del colletto in 20 diversi impianti della Puglia e della Basilicata, fino alla Calabria. Però raramente è stato osservato marciume sui frutti di tali piante. Le piante colpite risultavano con foglie clorotiche, con problemi di accrescimento e comunque deperite. Il marciume del colletto, dopo le analisi, è stato imputato a Coniella granati.



Lo studio ha poi messo in guardia su malattie classiche come oidio e botrite che, se non controllate con attenzione fin dai primi stadi, possono causare notevoli perdite di produzione.