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Il Consorzio Agrario Adriatico realizza impianti combinati all'antibrina

Irrigazione su misura con centraline comandate a distanza

La fertirrigazione come fattore indispensabile per migliorare produttività e qualità di frutta e orticole. Il Consorzio Agrario Adriatico (CAA), realtà che insiste con le proprie agenzie e i propri tecnici sul territorio delle province di Forlì-Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino, Macerata e Ascoli Piceno, in realtà è in grado di realizzare impianti ovunque ce ne sia richiesta.

 
Dettaglio iniettore Venturi comandato da elettrovalvola.

"Nei territori dove la frutticoltura è specializzata – spiega Marco Tommasini tecnico del Consorzio - l'uso della fertirrigazione è una prassi in uso da decine d'anni. Ovviamente gli impianti, le pompe, i filtri, i materiali sono in continua evoluzione e gli aggiornamenti sono all'ordine del giorno. In alcune zone, ad esempio nella bassa Romagna - è sempre in agguato il rischio brinate e gelate. Per questo progettiamo anche impianti in modo che, oltre all'irrigazione e alla fertirrigazione tradizionali, siano utilizzabili come antibrina".


Filtri in serie. Sullo sfondo Marco Tommasini.

Tommasini spiega alcuni dettagli di un impianto realizzato di recente nel forlivese, presso l'azienda Giuliani. "Abbiamo posizionato, in più punti dell'impianto di kiwi, alcune sonde con i termometri. Quando la temperatura si avvicina allo zero, scatta l'impianto di irrigazione a microgetti. Il passaggio di stato da liquido a solido implica una cessione di calore che riesce, a livello di microclima, a 'regalare' un paio di gradi. Se la brinata non è devastante, questa differenza di temperatura è sufficiente a salvare i germogli, le gemme e quindi la produzione".


Centralina di irrigazione.

L'impianto è automatizzato e le valvole dei vari settori si aprono e chiudono in maniera automatica: il comando per le valvole viene trasmesso da casa, tramite un trasmettitore e un ricevente che hanno una potenza di copertura di oltre un chilometro. Quando c'è il rischio brina, l'impianto si attiva e grazie all'acqua diminuiscono i potenziali danni.



Per quanto riguarda la parte prettamente irrigua, è stata allestita un'unica centralina che gestisce due stazioni filtranti, a tre teste (sei filtri), in due blocchi distanti 600 metri l'uno dall'altro.



"Nella progettazione di un impianto di fertirrigazione – conclude Tommasini – le differenze stanno nel punto di partenza. Se siamo in situazione di ex novo, si può procedere seguendo i criteri di efficienza e andando incontro alle esigenze dell'agricoltore, mostrandogli un ampio ventaglio di alternative. Se, per contro, dobbiamo integrare e migliorare un impianto già esistente, ci adeguiamo a quello che c'è. Come Consorzio Agrario Adriatico siamo in grado di soddisfare le esigenze tecniche di ogni cliente".

Contatti:
Consorzio Agrario Adriatico
Ufficio impiantistica
Marco Tommasini
Tel. 0547 633540
Email: m.tommasini@consorzioagrario.it
sito: www.consorzioagrario.it