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Due cicli in un anno

Azienda Agricola GEVA: un viaggio nei Paesi Bassi da' il via alla produzione di uva fuori suolo nell'agrigentino

Fino agli anni 2000, l'azienda agricola agrigentina G.E.V.A (acronimo di Giuseppe, Emanuele e Andrea Vita) era una di quelle realtà attraversate dal vortice della crisi economica in Italia. A quel punto non restava che veder morire la propria attività o inventarsi qualcosa di nuovo per tenerla in vita.



Tutto inizia grazie ai ricordi di un viaggio nei Paesi Bassi, in cui Carmelo Vita (padre dei tre giovani citati sopra, terzo da sinistra nella foto in alto), fresco di laurea in agronomia e appassionato di agricoltura vide coltivare gli ortaggi con la tecnica del fuori suolo, ovvero senza l'utilizzo della classiche piantagioni su terreno. Partono così, a Favara (AG), le sperimentazioni in azienda. L'eco è sorprendente, tanto da suscitare l'interesse dell'Università degli Studi di Palermo.

La storia aziendale
"Se sul nascere, nel 1985, avevamo iniziato a coltivare melone Cantalupo e pomodoro in serra, e più limitatamente uva da tavola - spiega Carmelo a FreshPlaza - dal 2000 in poi, con l'arrivo di elevati quantitativi di pomodoro dai paesi in via di sviluppo a prezzi di produzione molto bassi rispetto ai nostri, abbiamo deciso di puntare maggiormente sull'uva da tavola".



"Nel frattempo, conclusi gli studi universitari, i miei tre figli hanno dato impulso nuovo all'attività. Giuseppe ed Emanuele sono laureati in Agro-Ingegneria, Andrea in Giurisprudenza. Appena entrati in azienda, hanno puntato tutto sull'innovazione tecnologica, appassionandosi all'idea delle coltivazioni fuori solo che avevo visto nei Paesi Bassi. Ne parlarono con i docenti della Facoltà di Agraria dell'Università di Palermo e di lì a poco iniziammo un'appassionante collaborazione di sperimentazione nella nostra azienda".

Il segreto del successo sta nel fatto che i fratelli Giuseppe, Emanuele e Andrea Vita, utilizzando i loro campi in contrada Burraitotto, a qualche chilometro di distanza dalla Valle dei Templi, sono riusciti in un'impresa che all'inizio sembrava non solo rischiosa, in considerazione delle somme investite, ma anche difficile da portare a termine dovendo piegare le leggi della natura alla volontà dell'uomo. Da allora sono trascorsi sei anni e la produzione di uva da tavola in fuori suolo è diventata stabile e ben funzionante.



Dove viene coltivata l'uva da tavola?
Nessun terreno classico, ma vasi con semplice fibra di cocco, la parte grezza che si trova all'esterno della noce di cocco. G.E.V.A. è organizzata con tre strutture di coltivazione che garantiscono una produzione scalare: le serre, che permettono di raccogliere le prime uve a metà maggio; le strutture ad "archetto" in cui la raccolta avviene i primi giorni di giugno; le strutture "a teloncino" con raccolta dai primi giorni di luglio in poi.

"Inoltre in serra, con l'utilizzo della fibra di cocco - dichiara Emanuele Vita - riusciamo a coltivare senza portainnesto, utilizzando molto meno i prodotti chimici, rispetto a un vigneto tradizionale. Il sistema di fuori suolo utilizzato in azienda è a ciclo chiuso, ossia tutta l'acqua in più drena dal vaso e si raccoglie in una vasca di accumulo. Dopodiché, tramite uno sterilizzatore a raggi UV, l'acqua concimata viene igienizzata e riutilizzata. In questo modo riusciamo a non sprecare una goccia di acqua e di concime, e non inquiniamo il terreno e le falde acquifere".



Altro obiettivo interessante per l'azienda è quello della doppia produzione annuale di uva. "Tale obiettivo è stato raggiunto, con ancora qualche miglioria necessaria: con un sistema automatizzato riusciamo a dare alla pianta i concimi naturali che gli occorrono, per raggiungere qualità organolettiche elevate".

Nella coltivazione fuori suolo sono previsti due cicli in un anno
Nel primo le piante vengono sistemate in serra a gennaio e la raccolta ha inizio a metà maggio. Dopo la raccolta, due le alternative per ottenere il secondo ciclo. Prima alternativa: una parte delle piante che hanno appena prodotto viene potata e rimandata in produzione e, con la giusta correzione del piano di concimazione, viene garantita una seconda raccolta a fine ottobre. Seconda alternativa: parte delle piante, dopo la raccolta, viene sistemata all'esterno e sostituita da un'altra serie di piante, intanto mantenute in dormienza in celle frigorifere aziendali. Queste vengono inserite in serra i primi giorni di luglio. In tali condizioni le piante riescono ad avere una crescita incredibile, quasi "esponenziale" rispetto alle normali fasi di crescita della vite. Il tutto avviene con la somministrazione di un'adeguata soluzione nutritiva. La raccolta anche in questo caso avviene a fine ottobre.



"Nei diversi periodi dell'anno effettuiamo anche prove svolte in una parte della serra, in cui si sperimenta la possibilità di cambiare completamente il periodo di produzione. Ogni pianta produce circa 4 kg di uva, con una densità di impianto di 16.000 piante per ettaro, per ben 64 tonnellate ad ettaro. Nei vigneti tradizionali, una pianta produce circa 25 kg di uva, ma la densità di impianto è pari a circa 1.100 piante per ettaro. Quindi la resa per ettaro, con il nostro tipo di coltivazione in fuori suolo, è nettamente superiore".

"Una tecnica che ha suscitato parecchio interesse nel mondo agricolo e della ricerca - continua Emanuele - Perciò abbiamo ospitato in azienda rappresentanti dell'Università di ingegneria agraria del Cile, curiosi di visitare i nostri impianti e anche una delegazione del Governo turco insieme ai rappresentanti dell'Università di Agraria della Turchia. Scopo: capire come funziona tale impianto e ipotizzarne l'esportazione del modello in Turchia".



Sempre sulla scia dell'innovarsi per distinguersi, l'anno scorso G.E.V.A. ha investito sulle albicocche in serra con forma di allevamento ad Y trasversale. Altra sfida molto ambiziosa e per fortuna riuscita. "Quest'anno abbiamo iniziato la raccolta il 20 aprile, data totalmente priva di competitor in Europa".

Raccolta e commercializzazione
La raccolta delle varietà Victoria e Red Globe inizia a fine maggio, in un periodo precoce e per questo privo di competitor, con il risultato di vendite molto interessanti nei mercati esteri, europei e non. Considerata la bontà e la precocità del prodotto, l'uva viene spedita nei mercati più fiorenti del Nord Europa, tra cui Francia, Germania, Inghilterra e Polonia.

L'azienda riesce ad anticipare parecchio i tempi della raccolta, sia grazie a una serra molto innovativa, che consente di gestire bene la temperatura e l'umidità dell'ambiente (mantenendo i parametri climatici ideali per la pianta), sia grazie al particolare sistema del fuori suolo.


Considerando il buon approccio ai mercati, G.E.V.A. sta migliorando l'aspetto logistico, con la costruzione di un nuovo capannone commerciale per ortofrutta, in apertura a settembre, con il quale spera di dare una boccata di ossigeno all'agricoltura della zona. "Continuando su questa linea, siamo sempre più convinti che l'agricoltura unita alla ricerca e all'innovazione, sia una grande opportunità per il nostro territorio. Il tutto affiancato ai sacrifici che il lavoro in campagna prevede".

Contatti:
Azienda Agricola G.E.V.A. s.s.

Via della Resistenza n 24
Favara (AG)
Cell.: 328 7051278

Autore: DLC per FreshPlaza
Data di pubblicazione:

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