
Tre concentrazioni dell'estratto di ciascuna pianta sono state valutate:
- 0,170 - 0,340 – 0,510 g di materiale secco per ml e
- 0,125 - 0,250 - 0,500 g di materiale secco per ml
L'estratto di S. minor è stato in grado di inibire lo sviluppo di marciumi nei frutti conservati del 79% (alla concentrazione più bassa) e dell'89% (alla concentrazione più alta) con un'efficacia paragonabile a quella di CaCl2 e NaHCO3; per l'estratto di O. crenata tale inibizione era compresa tra il 64% (alla concentrazione più bassa) e 76%,(alla concentrazione più alta).
Un effetto-dose è stato osservato solo per O. crenata. Inoltre, il livello di controllo non è migliorato con l'applicazione combinata di estratti vegetali e sali. Dall'analisi HPLC risulta che il verbascoside è il composto fenolico principale dell'estratto di O. crenata, rappresentando circa il 95% dei fenoli totali; mentre il profilo fenolico di S. minor sembra essere più complesso a causa della presenza di derivati dell'acido caffeico, quercetina-3-glucoside, kaempferol-3-glucoside, altri flavonoidi e derivati della luteolina, così come molti altri composti non identificati.
I ricercatori concludono che, dopo la conservazione, sulle ciliegie trattate, i residui di composti fenolici derivanti dagli estratti vegetali erano inferiori al limite analitico di rilevazione. Lo studio ha dimostrato che gli estratti di S. minor e O. crenata potrebbero rappresentare un mezzo biologico alternativo per il controllo dei marciumi post-raccolta delle ciliegie.
Lo studio completo è disponibile online dal 27 giugno al: www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0925521416301296
Fonte: Gatto Maria Antonia, Sergio Lucrezia, Ippolito Antonio, Di Venere Donato, 'Phenolic extracts from wild edible plants to control postharvest diseases of sweet cherry fruit', Ottobre 2016, Postharvest Biology and Technology, Vol. 120, pag. 180-187.
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Donato Di Venere
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