I ricercatori delle Università di Torino, Milano e Bologna hanno condotto una serie di studi in campo e in laboratorio per individuare i principali parassitoidi di drosofilidi nel Nord Italia e per valutare la potenziale capacità di alcune di queste specie indigene nel parassitizzare D. suzukii oppure D. melanogaster, insetto indigeno.
L'indagine è stata effettuata in nove siti, soprattutto in impianti di piccoli frutti, da luglio a ottobre 2014, dove l'esposizione di trappole a base di frutta (banana e mirtillo) per 7 e 14 giorni ha permesso di rilevare sei specie di parassitoidi, che, in ordine decrescente di abbondanza, sono state: Leptopilina boulardi, L. heterotoma (Hymenoptera: Figitidae), Pachycrepoideus vindemiae (Hymenoptera: Pteromalidae), Trichopria cf. drosophilae (Hymenoptera: Diapriidae), Asobara tabida (Hymenoptera: Braconidae), Spalangia erythromera (Hymenoptera: Pteromalidae).

Pachycrepoideus vindemiae (Foto di DISAFA, ULF Entomologia Generale e Applicata, Università di Torino)
La presenza e l'abbondanza di queste specie variavano notevolmente tra i siti e durante tutta la stagione. I risultati dell'indagine di campo hanno mostrato una relazione tra parassitoidi e comunità indigene di Drosophila spp. e un'alta competizione con D. suzukii.
I ricercatori hanno saggiato in laboratorio la capacità di parassitizzare drosofilidi indigeni ed esotici da parte di L. boulardi e L. heterotoma, parassitoidi larvali, e di T. cf. drosophilae, parassitoide pupale.

Leptopilina boulardi maschio (Foto DISAFA, ULF Entomologia Generale e Applicata, Università di Torino)
Entrambi i parassitoidi larvali non sono riusciti a svilupparsi su D. suzukii, ma un alto tasso di mortalità è stato osservato nelle larve esposte a L. heterotoma. Al contrario, T. cf. drosophilae si è sviluppato con successo su D. suzukii, senza differenze significative tra drosofilidi indigeni ed esotici.
I ricercatori concludono che questi risultati richiedono ulteriori indagini sui potenziali nemici indigeni, in particolare su T. cf. drosophilae, che si è rivelato l'agente di controllo biologico più promettente e sul quale occorre studiare per ottenere un controllo più efficace di D. suzukii attraverso l'allevamento del parassitoide e del suo rilascio in campo nell'ambito di un programma di difesa biologica.
Fonte: Fabio Mazzetto, Elisa Marchetti, Nasim Amiresmaeili, Dario Sacco, Santolo Francati, Costanza Jucker, Maria Luisa Dindo, Daniela Lupi, Luciana Tavella, 'Drosophila parasitoids in northern Italy and their potential to attack the exotic pest Drosophila suzukii', 2016, Journal of Pest Science, DOI 10.1007/s10340-016-0746-7. link.springer.com/article/10.1007%2Fs10340-016-0746-7
Contatti:
Luciana Tavella
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), Università degli Studi di Torino
Largo P. Braccini 2
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