Copa-Cogeca: priorita' all'accesso al mercato russo
Copa-Cogeca ha chiesto alla Commissione Europea di continuare a lavorare per porre fine all'embargo e riaprire il mercato russo ai prodotti agricoli. Sono state registrate perdite soprattutto nel settore ortofrutticolo e delle carni. L'organizzazione ritiene che ripristinare l'accesso alla Russia debba essere una priorità per l'Europa. Inoltre, devono essere utilizzati e distribuiti fondi di sostegno.
Il Veneto vota contro le sanzioni
I consiglieri di maggioranza della Regione Veneto hanno firmato una risoluzione per chiedere al governo italiano un impegno per il riconoscimento della Crimea come parte della Federazione russa e la fine delle sanzioni. Sul piano formale il gesto è privo di valore, ma ha una grande importanza simbolica. Con questo atto, infatti, il Veneto è la prima Regione in Europa a chiedere formalmente la fine delle sanzioni contro la Russia e il riconoscimento della riunificazione di questa con la Crimea.
La Russia non vuole un embargo completo dei prodotti turchi
Secondo i media russi, la Russia non vuole un boicottaggio completo dei prodotti turchi. Questo è quanto avrebbe detto il presidente del servizio fitosanitario russo. "Il nostro compito è assicurarci che le regole vengano rispettate. La Turchia sta collaborando, pertanto i canali resteranno aperti e non tutte le importazioni saranno soggette a embargo". Inoltre, il servizio fitosanitario russo non può promettere che non ci saranno ampliamenti della lista di prodotti boicottati: infatti negli ultimi mesi la Russia l'ha ampliata già un paio di volte.
L'Italia chiede continuità delle misure di sostegno e maggiori quantitativi assegnati
Qualora non sia adottato in tempi brevi il nuovo Regolamento Delegato della Commissione Europea, che proroga le misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo per i produttori di alcuni ortofrutticoli, la situazione rischia di assumere contorni gravi, con ricadute sull'intero sistema economico-sociale nazionale ed europeo. Infatti, la bozza del nuovo regolamento, che deve sostituire quello in scadenza il 30 giugno 2016 (EU 1369/2015) è in sede di verifica in ambito comunitario, senza prospettive definite sulla data di attuazione.
"E' inaccettabile - dichiara Antonio Schiavelli (foto a lato), presidente Unaproa - che i produttori ortofrutticoli italiani vengano danneggiati per l'assenza di continuità di una norma che è stata creata a loro tutela a seguito del provvedimento per l'embargo russo. Unaproa ribadisce con forza la necessità che il provvedimento venga adottato il prima possibile, anche mediante l'adozione di procedure d'urgenza attuate a livello comunitario".
Inoltre, il Regolamento già penalizza l'Italia con quantitativi di ritiro al di sotto delle aspettative, a differenza invece di quanto previsto per altri paesi comunitari. "Per questo - afferma ancora Schiavelli - chiediamo al Ministro Martina di attivarsi presso la Comunità Europea con un'azione tempestiva a tutela della continuità delle misure di sostegno e anche perché siano rivisti i quantitativi assegnati all'Italia e i prezzi di ritiro. La tutela delle produzioni ortofrutticole italiane, che rappresentano un patrimonio nazionale, rimane una garanzia di salvaguardia del reddito per migliaia di aziende".