La particolarità è la produzione tutta naturale come lo sciroppo di visciole "lavorate" dal sole. Il procedimento potrebbe sembrare semplice, almeno per la breve lista degli elementi in gioco, ma occorre molta pazienza per giungere al risultato finale. Una premessa: la visciola (foto qui sotto) è una tipologia di ciliegia e appartiene alla branca dell'amarena e della marasca (Prunus cerasus). E' molto ricca di tannino, vitamine C e B, il colore è particolarmente scuro anche nella polpa, sapore marcatamente acidulo.
Silvano e Giuliana chiudono le visciole e lo zucchero in un barattolo in vetro, poi lasciano macerare il tutto al sole per un massimo di 45 giorni circa. Nel trascorrere del tempo prestabilito, all'interno del contenitore sigillato, i frutti rilasciano il loro liquido che va a mescolarsi con lo zucchero.
Non basta dimenticarsi i barattoli sui graticci all'aperto: ogni due giorni vanno smossi con delicatezza e girati, una cura continua, un lavoro fatto manualmente sfruttando l'irraggiamento solare e la combinazione spontanea dei due ingredienti.
Finito il periodo prefissato, ecco che all'interno del barattolo ha preso forma e consistenza lo sciroppo, il tutto senza aver utilizzato acqua. Il denso liquido può essere sfruttato e gustato in più modi, in combinazione con bollicine, spumanti ghiacciati per esempio o nei cocktail o per la preparazione di dessert.
Visciole al sole
La fantasia e il bagaglio di tradizioni permette alla Si.Gi. di andare ben oltre. Confetture e sciroppi spaziano fra combinazioni molto numerose. Confetture di Brugnolette, piccole prugne dal sapore intenso con nota aspra spiccata la cui raccolta inizia a giugno, poi confetture di mele al cacao, di mele piccanti, Pera Angelica (antica pera marchigiana) in Agrodolce, fichi bianchi i "Fichi della Signora", antica varietà portata nelle Marche da un gentiluomo possidente terriero o marmellate nate dall'unione di mela, pera, arancio e limone. Le confetture sono anche dai frutti dell'orto, zucchina verde, pomodori verdi, cipolla rossa. E ancora, Gelatina di Mela Rosa, di Lacrima di Morro d'Alba Doc o l'unione di vino e visciole o giuggiole lasciate in macerazione.
Nella produzione totalmente naturale della Si.Gi. e con metodo di raccolta esclusivamente a mano, non mancano i sottolio, le combinazioni alcoliche appunto e la Sapa, condimento marchigiano al cento per cento, uno sciroppo d'uva da mosto appena pronto che viene fatto cuocere lentamente per un massimo di 36 ore.
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Autore: G.G. per FreshPlaza