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In carica anche un vicepresidente, il produttore Patrizio Garbin

Radicchio di Chioggia Igp: Giuseppe Boscolo confermato presidente del Consorzio

Confermato da pochi giorni alla guida del Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP e già sta lavorando a degli obiettivi chiari da realizzare nel breve periodo. Lui è Giuseppe Boscolo Palo e uno dei principali obiettivi è quello di realizzare un catasto per quantificare la produzione e, in un giorno non troppo lontano, governarla. Ma non solo: il presidente intende valorizzare la produzione del "Chioggia" partendo dal seme autoctono e non dagli ibridi e, cosa non meno impegnativa, far collaborare i Mercati di Chioggia e Rosolina affinché si possa valorizzare l'articolo radicchio. Insomma, vien da dire tanta carne al fuoco... se non fosse che si sta parlando di radicchio.


Stefano Gazzola (Assessore all'Agricoltura del Comune di Rosolina), Giuseppe Boscolo Palo (presidente del Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP) e il produttore/confezionatore Patrizio Garbin.

Vicepresidente del Consorzio è stato eletto il produttore Patrizio Garbin. Gli altri componenti del Consiglio sono Michele Boscolo Nale, Roberto Boscolo Bacchetto, Claudio Ferro, Cesare Bellò e Roberto Pavan, Vittorio Agostini ed Emanuele Baldin.

"Il Radicchio di Chioggia ha delle potenzialità incredibili - conferma Giuseppe Boscolo Palo - ma ancora non siamo riuscite ad esprimerle. Si guardi al mercato: nei mesi scorsi si è crollati fino a 10 centesimi il chilogrammo, quando i produttori ne spendevano 60-70 in costi di produzione. Oggi, per fortuna, in prezzi sono risaliti, ma ciò non basterà a raddrizzare l'annata. Il problema è che neppure noi conosciamo le vere quantità in gioco. Per questo vogliamo lavorare a una governance del territorio che comprende l'Igp, così da riuscire a regolare l'offerta. Non sarà facile ma ci proviamo".

Il progetto del presidente di coinvolgere tanti più agricoltori possibile è condivisibile quanto laborioso. E continua: "Dobbiamo farci aiutare dalle Op che rappresentano l'anello di congiunzione fra il Consorzio e la Gdo. Solo con una stretta intesa fra Consorzio e Op possiamo redigere un elenco di produttori, capire ettari investiti e prevedere le tonnellate in gioco anno per anno. Vorrei anche una collaborazione stretta fra i due Mercati all'ingrosso del territorio, vale a dire Chioggia e Rosolina. Questo perché le Op raggruppano al massimo il 30 per cento dei produttori, mentre la restante parte commercializza in proprio attraverso altri canali. Poi ci impegneremo per azioni di promozione, comunicazione e di rilancio del prodotto".

Secondo Boscolo Palo, occorre tornare alle origini puntando sul seme autoctono. "Proprio in questi giorni - conclude - diamo via a delle prove sensoriali per capire le differenze fra i radicchi che si originano dalle due diverse tipologie di seme. Se riusciamo a comunicare la storia del "Chioggia" possiamo davvero puntare in alto ed essere apprezzati dai consumatori".

E' di pochi giorni fa la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 99 del 29/04/2016 del Decreto di riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che attribuisce autorevolezza e nuove funzioni al Consorzio: alla promozione si aggiunge la tutela del prodotto, cosa che ci permette di collaborare nella azione di vigilanza con l'Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari.