Jeroen Buyck (Calsa): 'In India ci sono opportunita' per l'export, ma si dovra' lavorare duramente'
I container vengono trasportati dal porto ai mercati all'ingrosso. Una volta lì, i volumi vengono scaricati direttamente e consegnati ai negozi.
Lungo trasporto
"Se sul mercato non ci sono altre mele a prezzi bassi allora ne possiamo scaricare alcune quantità - ha continuato Buyck - Questo significa che bisogna attendere che la stagione delle mele indiane sia finita e spuntare prezzi interessanti rispetto alle mele americane, italiane e cilene. Inoltre, abbiamo molta concorrenza dalla Cina. È importante spedire mele buone, resistenti e più rosse possibile. I prodotti passano molto tempo in viaggio e in India ci sono poche infrastrutture di raffreddamento. In realtà, tutta la frutta a livello locale viene venduta senza essere refrigerata; pertanto una partita non buona può marcire nel giro di un paio d'ore a causa del clima caldo e umido. Il 40% della produzione indiana va persa a causa della mancanza di strutture di raffreddamento".
L'India investe nella refrigerazione
Buyck ha dichiarato che in India attualmente si sta investendo in celle di refrigerazione. "Questo permetterà di allungare la stagione delle mele e, di conseguenza, le importazioni di frutta si ridurranno un po' e noi potremo offrire i nostri prodotti più tardi. Spero che in futuro potremo esportare a prezzi più elevati e che non perderemo il mercato indiano, perché ancora non è chiaro cosa succederà".
Stoccaggio delle arance (verdi) senza refrigerazione.
Pere Conference
Il commerciante vede opportunità a lungo termine anche per le pere. "Ma in questo caso dovremo far acquisire fiducia ai consumatori indiani sulle nostre Conference, proprio come succede in molti altri nuovi mercati, promuovendo questa varietà di pera verde, bronzata e dalla polpa dura e croccante. Penso che potremmo riuscirci ma dovremo unire gli sforzi e avere molta pazienza. Inoltre, la popolazione indiana consuma molte mele ma quasi nessuna pera. Questo frutto, infatti, è poco popolare in India.
Il vantaggio è che noi abbiamo un prodotto molto buono, con un grande potenziale commerciale, perciò anche se le pere Conference si inseriranno in un mercato di nicchia in India, il Paese potrebbe comunque diventare un grande sbocco d'esportazione. Siccome questo richiederà del tempo, continueremo a sentire l'impatto dell'embargo russo e i nostri politici europei dovranno impegnarsi ancora di più per riallacciare i rapporti con la Russia".
Verdura al mercato all'ingrosso. Si può notare la buona qualità nonostante la mancanza di refrigerazione e temperature di 35 °C, con umidità all'89%.
Verdure, un mercato di nicchia
Per le verdure Buyck vede un mercato di piccole dimensioni. "Sono disponibili limitate quantità nei supermercati, destinate alla fascia più alta della popolazione al momento. È probabile che questi supermercati richiedano ortaggi belgi o olandesi nel loro assortimento ma non riusciamo a garantire immediatamente grandi quantità, se non altro perché dovremo inviare tutto per via aerea. Inoltre, gli Indiani hanno a disposizione molta verdura di ottima qualità. E cosa più importante: i protocolli non sono ancora in ordine, perciò anche volendo esportare le nostre verdure non possiamo ancora accedere al mercato. Il lavoro da fare è molto e bisognerà farlo: non possiamo permetterci di rinunciare a dei mercati e perdere delle opportunità".
In crescita
Buyck ha fornito alcune informazioni importanti sul Paese: "L'India potrebbe anche non essere definita un Paese ma bensì un continente. Al momento vi vivono 1,2 miliardi di persone e nei prossimi anni è previsto un aumento di 400 milioni di individui. Si tratta di numeri molto elevati se si tiene conto che negli Stati Uniti la popolazione è pari a 310 milioni di persone, in Europa è di 520 milioni e in Russia è di 140 milioni. E' anche vero che aumenteranno i potenziali consumatori, persone che devono comunque nutrirsi. L'80% della popolazione è vegetariano".
Per maggiori informazioni:
Jeroen Buyck
Calsa NV
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