Cernigliaro sottolinea: "Il vero problema del comparto è che, per il momento, si va un po' in ordine sparso, mentre servirebbe, anche da parte delle istituzioni - Mipaaf in primis - una regia nell'interesse di tutti; per non parlare di una normativa generale ormai datata e da rivedere alla luce delle trasformazioni intervenute negli ultimi decenni, come già da ANDMI richiesto".

Tra gli aspetti da tenere in considerazione per il futuro dei mercati ortofrutticoli all'ingrosso, secondo il presidente, non c'è soltanto la questione degli orari di apertura: "Ci si deve incamminare, pur con tutti i tempi fisiologici che tale percorso richiede, sulla via di una sensibilizzazione nei confronti della Gdo-Grande distribuzione organizzata, perché tenga in considerazione e utilizzi, più di quanto non faccia oggi, le piattaforme logistiche e le competenze specifiche dei mercati all'ingrosso. Ciò consentirebbe anche di effettuare economie di scala".
Tra i freni a tali percorsi virtuosi, Cernigliaro individua: "Il decentramento selvaggio, l'ottica del corporativismo ai danni dello spirito di servizio, l'inesistenza di un quadro normativo organico, l'impasse decisionale in vista delle prossime elezioni amministrative che, sebbene non giustificabile, è tuttavia comprensibile".
Insomma, in barba ai sondaggi del momento, il cammino che attende i centri agroalimentari d'Italia appare ancora molto lungo e complesso.