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Le mele marce forniranno batterie low-cost ad alte prestazioni

Le batterie agli ioni di sodio potrebbero diventare ancora più efficienti e sostenibili grazie a un materiale a base di carbonio recuperato dalla degradazione dei resti delle mele.

Alcuni ricercatori dell'istituto tedesco Karlsruhe Institute of Technology (KIT) sono riusciti a utilizzare mele marce per creare batterie agli ioni di sodio, un metodo che consentirebbe di crearle rendendole ancora più eco-sostenibili.

Il team, guidato dal Prof. Stefano Passerini e dal Dr. Daniel Bucholz, ha infatti trovato un modo per riutilizzare il contenuto di carbonio delle mele scartate dalla filiera alimentare, nella fabbricazione degli elettrodi delle batterie al sodio.

L'idea potrebbe essere sfruttata in abbinamento ai meccanismi di stoccaggio e accumulo di energia noti come "grid storage" e forse, in seguito a futuri sviluppi, competere con le celle usate negli accumulatori a ioni di litio per alimentare dispositivi elettronici portatili e veicoli elettrici di fascia bassa.

La ricerca, pubblicata sulle riviste ChemElectroChem e Advanced Energy Materials, punta a rivoluzionare le attuali tecnologie per la produzione di accumulatori, andando a sostituire materiali di difficile estrazione e altamente inquinanti con altri di facile reperimento e decisamente meno tossici come gli scarti di mele.

In sostanza, queste nuove batterie base di ioni di sodio sono molto simili in potenza a quelle attualmente in commercio a base di nichel e litio, o a quelle al piombo acido, e rappresentano un'alternativa alla tecnologia al litio a costi estremamente contenuti.

Le batterie agli ioni di sodio non sono una scelta casuale: questi dispositivi sono non solo molto più potenti degli accumulatori al piombo acido o al nichel- idruro metallico, ma rappresentano anche un'alternativa economica ed ecologica alla tecnologia al litio, dal momento che i materiali necessari sono molto abbondanti e facilmente accessibili. In particolar modo, le batterie al sodio (ribattezzate da molti "batterie al sale") rappresentano una tecnologia molto promettente per i sistemi di accumulo energetico stazionari.

I primi test, effettuati su dei prototipi, si sono concentrati su più di 1.000 cicli di carica e scarica e hanno dimostrato la buona stabilità del sistema, nonché un'importante capacità di stoccaggio. Questo dimostra che si è fatto un passo importante, ma la fase di ricerca/sviluppo durerà ancora per qualche anno.
Data di pubblicazione:

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