Il mercato dei germogli puo' solo crescere: una visita all'azienda Vivo
Nella primavera del 2005, dopo alcuni anni trascorsi come dirigente alla BASF Italia e nei quali aveva avuto modo di apprezzare le qualità sia organolettiche sia nutrizionali dei germogli che regolarmente erano presenti nei piatti di quasi tutti i ristoranti tedeschi, Pietro Farnedi iniziò a interessarsi a questi micro-vegetali che avevano uno scarsissimo utilizzo in Italia; mentre in Germania, Francia, Belgio e Olanda, ma anche negli USA, i germogli venivano regolarmente consumati non solo dai ristoranti, dal più famoso alla comune trattoria, ma erano e sono consumati moltissimo anche dalle famiglie che vedono in questi prodotti un modo di nutrirsi molto naturale e salutistico. Infatti, oltre che buon,i i germogli sono ricchi di poteri nutrizionali che ne fanno un alimento adatto a qualsiasi età.
Da sinistra: Sandra Fiumana, Andrea Farnedi e Pietro Farnedi, fondatori dell'azienda Vivo.
Dopo un paio d'anni trascorsi a commercializzare i germogli prodotti in Olanda, fu considerato che era giunto il tempo di iniziare la produzione in Italia, per fare in modo di fornire al consumatore nazionale un prodotto sicuramente più fresco, a un costo ecologico decisamente inferiore e coltivato in regime di agricoltura biologica.
"Alla fine del 2007 - ricorda Pietro Farnedi - fu scelto un piccolo capannone nella pianura che, da Cesena, va verso il mare e furono avviate le prime prove di produzione per fare una valutazione circa l'impatto che altre varietà di germogli - oltre agli ormai noti germogli di "soia" - avrebbero avuto sul mercato. In quell'anno, l'azienda ottenne la prima certificazione biologica".
La fase sperimentale andò talmente bene, che si decise di partire con la produzione costante di alcune varietà di germogli che potessero soddisfare, oltre ai palati esigenti degli chef, anche quelli di chi tutti i giorni si avvicina a una tavola imbandita, sia pure domestica, e a chi si rivolge invece alla rapida ristorazione di un panino e di una bevanda.
Nel 2009 ha avuto quindi inizio la produzione e, in poco tempo, sono giunti i primi apprezzamenti sia da parte della Nazionale Italiana Cuochi sia dai consumatori, i quali riconobbero al germoglio italiano uno spazio non indifferente, in un mercato fino ad allora dominato dagli Olandesi.
Dal 2009 a oggi sono state sviluppate oltre 50 varietà di germogli diversi, superando di gran lunga le 12-13 varietà fino a quel momento presenti sul mercato e sono stati ottenuti alcuni importanti obiettivi che l'azienda si era prefissata sin dall'inizio: migliorare la qualità dei germogli, aumentare la shelf-life, far crescere la conoscenza del prodotto germoglio fresco presso il grande pubblico (che fino a quel momento aveva conosciuto solo i cosiddetti germogli di soia e molte volte addirittura in vasetto di vetro in salamoia).
Come spiega Pietro Farnedi: "Per poter fruire al meglio di tutte le proprietà nutrizionali e salutistiche dei germogli è invece necessario mangiarli freschi, senza che abbiano subito trattamenti diversi dal lavaggio e dal confezionamento effettuato non in atmosfera modificata. Il germoglio è un prodotto vivo e come tale deve essere trattato affinché possa arrivare sulle nostre tavole ancora ricco di tutte le sue proprietà".
"Attualmente la nostra azienda è una Cooperativa agricola formata da tre soci lavoratori e dieci dipendenti, con un fatturato medio annuo di circa 1.000.000 euro e una potenzialità più che doppia rispetto all'attuale. Effettua forniture, oltre che ad alcuni grossisti dei mercati agro-alimentari, anche a ristoranti, tra cui molti stellati, a produttori di IV gamma e ad alcuni fra i più importanti supermercati".
Le varietà di germogli alto-vendenti, oltre al Fagiolo Mung sono: Mix Omega3 (medica-trifoglio-lino-colza-crescione-ravanello rosso), Mix Antiossidante (medica-trifoglio-ravanelli rosso, rosa, nero, rettich, daikon), Erba Medica, Finocchio, Porro, Mix Medica+Rucola, Ravanello Daikon e Ravanello Rosso, Pisello Verde.
Tutti questi prodotti hanno una shelf-life media di almeno 11 giorni al momento della consegna al cliente.
Le certificazioni di qualità attualmente in possesso dell'azienda e in corso di validità sono:
- Certificazione Biologica rilasciata da IMC ( Istituto Mediterraneo di Certificazione) op. N° GB59
- IFS (International Food Standard) rilasciata il 10-11 settembre 2012 da CSI SpA di Milano.
"Teniamo a precisare che non abbiamo volutamente previsto il riutilizzo dell'acqua di processo, in quanto potrebbe essere fonte di ulteriore rischio di contaminazione. Il nostro impianto utilizza solo acqua potabile prelevata dalla rete idrica comunale. Per la derattizzazione e il controllo di insetti utilizziamo la ditta Magalotti di Gambettola iscritta alla A.N.I.D. al n 344".
"Il 26 settembre 2012 abbiamo ricevuto un audit del UAV (Ufficio Alimentare e Veterinario) che fa capo alla DG SANCO (Direzione Generale per la Salute e i Consumatori ) della Commissione europea. Gli ispettori accompagnati da funzionari nostro Ministero della Salute, dal NAS e dagli organismi di controllo regionali e locali non hanno effettuato rilievi particolari, ma sono stati favorevolmente colpiti dal notevole numero e dalla costante periodicità delle analisi da noi effettuate sui nostri prodotti finiti e da quelle che riceviamo dai fornitori delle sementi per ogni singolo lotto che acquistiamo".
Farnedi conclude: "Tutte le sementi utilizzate nel nostro stabilimento, a parte ovviamente il kamut, sono di origine italiana e il nostro fornitore è certificato ISO e Bio ed è l'azienda leader in Europa per la vendita di sementi".
Contatti:
Vivo Soc. Coop. Agr.
Via Montaletto, 2446
47522 S. Giorgio di Cesena (FC)
Tel.: (+39) 0547 322117
Fax: (+39) 0547 321245
Email: [email protected]
Web: www.germoglivivo.it