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Genova: scuola agraria si mantiene con la vendita diretta dei suoi prodotti

La realtà che non ti aspetti è a San Siro di Struppa, sopra Genova: decine di ragazzi dell'istituto agrario Marsano imparano un mestiere. Lo fanno a livello teorico nelle aule didattiche di una struttura che presto rischia di essere considerata inagibile e auspica l'intervento delle istituzioni, ma soprattutto progrediscono nell'attiguo spazio verde: orto, potatura, innesti rappresentano le attività principali.



A San Siro di Struppa i giovani imparano anche le tecniche dell'orto sinergico: la teoria che fa lavorare nello stesso appezzamento più piante in modo che si integrino senza mai stravolgere il terreno; attraverso un principio di sussidiarietà che garantisce perenne fertilità. Ma, soprattutto, gli studenti che vengono pure dal piacentino, qui, inseguono prospettive concrete: "Il mercato richiede giovani volonterosi tanto per l'agricoltura quanto nel settore giardinaggio", afferma l'insegnante Marco Criniti.

Lì, a due passi da una chiesa straordinaria per bellezza architettonica, scopri poi la sostanza di chi rappresenta l'anima della scuola insieme ai ragazzi: gente che, per bilanciare contributi sempre più esigui da parte dello Stato, si è inventata il sostentamento diretto grazie alla terra. Ultimo caso: 65 litri di olio. "Tutto quello che si vede viene prodotto e rivenduto da noi. Nulla si butta via per far sì che la scuola resti in piedi", dichiara il docente Pierluigi Picasso.
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