
La Piana del Fucino.
Se per le patate il raccolto era ormai completato al 95%, per le carote sono previste ancora scavature almeno fino a fine novembre, in specie presso le aziende più grandi. Secondo un operatore, le piogge della settimana scorsa avevano fatto temere il peggio, mentre successivamente, anche se piovoso, il meteo si è fatto meno brutto.
Potrebbero dunque mancare carote stoccate a sufficienza per coprire la domanda fino a febbraio/marzo del 2016, ma per la valutazione di eventuali danni e per le percentuali di scarto bisognerà attendere le prossime settimane. In ogni caso, come spiega l'operatore: "I prezzi delle carote sono stati alti sin dall'inizio della campagna (a giugno, ndr) per via di minori quantitativi disponibili".
Più sensibili all'umidità risultano altri prodotti, come lo spinacio o il finocchio. Un commerciante lamenta: "I finocchi non sembrano danneggiati, in realtà, ma dalle altre regioni d'Italia la domanda stenta a manifestarsi, perché si ha il timore che la merce abbia una conservabilità limitata. Sicilia e Puglia, che sono in raccolta con il prodotto locale, non acquistano certo da noi, al momento".
Lo spinacio raccolto in campagna è già umido e sporco di terra: "Va dunque rilavato ancora, spiega il commerciante, con tutte le conseguenze che si possono ben immaginare sulla sua qualità. Anche l'insalata Iceberg ha sofferto un clima prima troppo caldo e poi piovoso. Basti dire che lo scarto è ingente. Su soli 7 bancali di merce abbiamo dovuto buttare via ben mille cespi di lattuga!".
Lo scenario che si prospetta, proprio ora che le temperature stanno facendosi più fredde e che il consumo tende a orientarsi maggiormente sulle orticole autunno-invernali, è dunque quello di una generale carenza di offerta. Vedremo se ciò sarà solo momentaneo e in che modo tale situazione si rifletterà nei prezzi di vendita delle prossime settimane.