Toscana: castanicoltura sulla via della guarigione (+50%)
La Toscana resta saldamente in cima alla vetta della qualità nazionale con 5 tipi di castagne e derivati: il Marrone del Mugello IGP, il Marrone di Caprese Michelangelo DOP, la Castagna del Monte Amiata IGP, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina della Lunigiana DOP. A fornire un primo quadro è Coldiretti Toscana sulla base dell'analisi dell'Associazione Nazionale Città del Castagno (info su www.toscana.coldiretti.it).
"L'introduzione dell'antagonista naturale del cinipide galligeno, il Torymus sinensis, sta dando già ottimi risultati – spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana. – I primi riscontri sono incoraggianti. E' un'annata inaspettata che rimette in moto un'economia molto importante che produce un'integrazione al reddito decisiva per la stabilità delle aziende agricole. La castanicoltura ha permesso a molte generazioni di sopravvivere in passato e lo sta facendo ancora tutto oggi".
La ridotta produzione locale aveva provocato lo scorso anno una massiccia importazione di prodotti dall'estero in particolare da Spagna, Portogallo, Turchia, Slovenia e Romania.