La locandina della petizione.
Queste organizzazioni sono sottoscrittrici della petizione internazionale 'Make Fruit Fair!', che tutti possono firmare. Oltre che al commissario UE, il testo è indirizzato anche a governi, industrie alimentari e supermercati; proprio quest'ultimi, si legge sul sito della petizione, "sono il punto di contatto più vicino con i produttori e le scelte dei consumatori possono avere un impatto diretto su come le persone lavorano e vengono pagate, e su come è trattato l'ambiente".

Produzione equo-solidale di banane (Fonte foto: Facebook - Make Fruit Fair UK).
Partendo dalla denuncia che in diverse piantagioni di frutta esotica il lavoro degli agricoltori avviene in condizioni indegne, a salari bassissimi, nella petizione vengono chiesti un prezzo equo per i produttori di frutta tropicale (banane, ananas e mango) e che questa frutta sia prodotta senza violare diritti umani, pagando degnamente i lavoratori e senza danneggiare la loro salute e l'ambiente.

Piantagione di ananas (Fonte foto: Facebook - Make Fruit Fair UK).
Un tema, quello di un trattamento equo dei lavoratori nella produzione di frutta esotica, toccato a margine anche durante il Macfrut Forum, a Cesena il 22 settembre, con l'intervento di Jetta Van Den Berg, presidente di Savid, azienda equo-solidale della Repubblica Dominicana specializzata in banane bio. Quello di un commercio equo (in senso lato) "è un concetto straordinario – ha spiegato la Van Den Berg – perché ha portato stabilità, con un prezzo minimo quando prima era molto variabile; questo reddito ha permesso la formazione degli agricoltori e la costruzione di servizi. Per contro, però, è mancata alle volte la coerenza, perché è stato necessario anche accettare aziende che non rispettavano certe regole, oppure abbiamo dovuto acquistare dalle piantagioni, sapendo che i soldi non sarebbero arrivati ai produttori come volevamo"; chissà che la petizione non possa evitare in futuro anche questi compromessi.
Rielaborazione FreshPlaza su varie fonti.