"Stiamo chiudendo in questi giorni la campagna delle pere d'importazione - spiega a FreshPlaza Daniel Gobbi, direttore commerciale - I frutti prodotti in Uruguay presentano caratteristiche fisiche leggermente differenti da quelli argentini ma, soprattutto, qualità organolettiche superiori, dai gradi brix alla colorazione, fino all'aroma e profumo".

"Soprattutto per la varietà William - continua Gobbi - il contenuto zuccherino in media è superiore di 2-3 gradi e anche la durezza, che presenta uno o due punti sopra la media varietale. Così, i nostri clienti hanno imparato a conoscere e apprezzare le William e le Packham dell'Uruguay e i riscontri in termini di vendite sono positivi".
L'azienda di Cesena produce direttamente nel Paese sudamericano, su un centinaio di ettari, circa 1.700 tonnellate l'anno di pere e limoni, destinate ad aumentare con l'entrata in produzione di nuovi impianti.

"Non si tratta solo di beneficiare di un clima particolarmente favorevole - osserva Gobbi - in azienda applichiamo i Disciplinari di produzione integrata, adattati all'ambiente uruguaiano. Eseguiamo poi due monitoraggi sui frutti, il primo sulla pianta, per valutare l'eventuale persistenza di residui, e il secondo quando il prodotto arriva in Italia".
Selezione, calibratura e confezionamento dei frutti, anche quelli provenienti dalle altre aziende uruguaiane conferenti, sono effettuati nel magazzino di Cesena; da qui poi i prodotti raggiungono le principali insegne della Gdo nazionale e i più importanti mercati all'ingrosso.
La stagione delle pere di importazione va da febbraio-primi di marzo fino a tutto giugno-primi di luglio.

"Da lunedì 29 iniziamo con i limoni controstagione, per i quali prevediamo una buona campagna commerciale - conclude Gobbi - Rispetto ai frutti del Sudafrica e del Tucuman (Argentina), i limoni uruguaiani hanno calibro più piccolo e forse appaiono meno eleganti esteticamente, con la buccia rugosa. Ma sono ricchissimi di succo, leggermente meno acidi e molto profumati".
Anche nel caso degli agrumi, le tecniche colturali e di difesa fitosanitaria in produzione integrata sono seguite in loco dagli agronomi italiani. Con qualche attenzione in più: i frutti, ad esempio, al termine del processo di condizionamento sono trattati con cere naturali.
Limoni uruguaiani, dunque, da fine giugno a settembre, giusto in tempo per riprendere con le produzioni Made in Italy. Intanto, concluse le fragole, la Gobbi Frutta commercializza anche albicocche, pesche e nettarine. Un tocco di Romagna non guasta.
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