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Su circa tre ettari di superficie, la stazione può contare su otto serre (di 2.000 metri quadrati l'una), 2.000 metri quadrati destinati allo screening del melone in tunnel, 3.000 metri quadrati per le colture di pieno campo, un vivaio e i laboratori. L'80% della superficie è dedicata al pomodoro, ma qui in Sicilia si svolgerà anche l'attività di ricerca su melone, peperone, melanzana e zucchino.

Per questo, Enza Zaden ha voluto riunire tutti i suoi dipendenti, tecnici e commerciali per una vera e propria celebrazione del nuovo corso che cambierà il modo di fare ricerca dell'azienda olandese. Ma andiamo per ordine.
La stazione di Santa Croce Caterina è operativa già dal 2013 e alcune nuove varietà di pomodoro a marchio EZ nate qui sono pronte per essere lanciate sul mercato. Ci si concentra sulle tipologie "small size" (ciliegini e datterini) ma anche Cuore di bue e Marmande. L'aspetto interessante è come, una volta tanto, le varietà studiate in Italia siano testate e valutate anche per una loro futura utilizzazione in altri Paesi del Mediterraneo, Marocco e Spagna in primis.
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Giamplacido Di Rosa con Emiliano Settinieri davanti alle prove pomodoro.
Durante la visita alle serre, disturbata solo da un tempo "poco mediterraneo", Giamplacido Di Rosa, breeder pomodoro, ha spiegato ai partecipanti come le resistenze ai virus siano una delle priorità della ricerca messa in atto nel centro siciliano, grazie anche al supporto dei breeder olandesi con i quali si portano avanti progetti specifici. Ma sempre con una attenzione particolare al gusto.
Con Carmelo Iacono si è poi passati a vedere le prove su zucchino, le quali si concentrano sulla individuazione di varietà resistenti al ceppo marocchino del virus ZYMV (Zucchini Yellow Mosaic Virus) e altri patogeni. Chiare, scure, striate, con o senza fiore, le varietà sono però studiate anche per la destinazione d'uso, che sta acquistando sempre maggiore interesse.

Nel caso dei peperoni, invece, la ditta olandese sta lavorando soprattutto sulla tipologia corno. Dopo il grande successo di Cornelio, sempre dotato di resistenze alle principali malattie, si cerca di dare continuità all'offerta grazie a nuove varietà gialle e rosse, tre per ognuna, e coprire il mercato per dodici mesi l'anno. E, se nel 2015 sono stati 50 gli ettari coltivati a Cornelio, nel 2016 diventeranno 100 e, nel 2017, addirittura 150. In programma, con l'Università di Bologna, anche uno studio che confermi l'altissima digeribilità di queste bacche. Cornelio rappresenta molto bene la mission dell'azienda "innovare ma nel rispetto della tradizione".
Eugenio Salamone, il farm manager che coordina le attività aziendali, ha quindi portato gli ospiti in visita alle infrastrutture: dal vivaio per la trasformazione del seme in piantina, ai locali del magazzino dove si estrae il seme per uso interno.
I semi delle varietà commerciali sono trasportati ad Enkhuizen dove il Dipartimento di Seed Operations li lavora per farli diventare i semi ideali: facili da coltivare e dal raccolto affidabile.
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Con Concetta Tringali, il tour si è concluso nella meeting room dove per l'occasione è stata allestita una "mostra di semi". A evidenziare come tutto il lavoro di ricerca parta proprio dal seme.
"Una festa per tutto il nostro personale, i ricercatori, i commerciali e i collaboratori che hanno partecipato e collaborato a questo investimento". Così ha accolto tutti Alessandro Schiappa, rappresentante legale di Enza Zaden Italia Research. "Da sempre ci preoccupiamo di proporre innovazione in modo costante, migliorando le performance delle varietà che selezioniamo, sia da un punto di vista produttivo e tecnico, che per le resistenze finali".
"Ci vantiamo di essere un'azienda familiare - ha proseguito - sappiamo chi siamo e da dove veniamo, chi ci gestisce e chi ci dà forza. E viceversa. Negli ultimi 15 anni abbiamo registrato uno sviluppo strepitoso che si è accompagnato a una crescita di investimenti in ricerca. Ora sono 20 le stazioni di ricerca Enza Zaden nel mondo e 20 le sedi commerciali cui si aggiungono le aziende distributrici. Ci dà fiducia una crescita annua del 9-10% con nuovi investimenti che riguardano ogni anno il 30% del nostro fatturato".

Da sinistra, Alessandro Schiappa, Giamplacido Di Rosa, Martin Koper, Martijn Van Stee, Concetta Tringali, Rinus van Vlimmeren ed Eugenio Salamone.
Enza Zaden ha deciso l'investimento a Santa Croce Camerina nel 2011 per essere vicina al cliente; prossime scommesse saranno rendere questa stazione efficiente nel rispetto dei protocolli fitosanitari ed entrare in modo più riconoscibile nel mercato.
"Abbiamo intenzione di investire ancora nel vostro Paese - ha dichiarato Martin Koper, il coordinatore a livello mondiale delle stazioni di ricerca che ha partecipato all'evento in rappresentanza del consiglio di amministrazione - perché crediamo in questo territorio per sviluppare varietà che meglio si adattino a queste condizioni".
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Infine il saluto del general manager Giuseppe Arnesi: "Niente si fa senza team". E qui, a Santa Croce Camerina, in Sicilia, parliamo di un "signor team".
Contatti:
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