"Operiamo su 5.000 mq complessivi, di cui 2.500 sono di produzione effettiva - racconta a FreshPlaza Piermario Franzese - Siamo specializzati nella produzione di pomodoro datterino e lattuga Salanova in coltivazione idroponica, con i sistemi NFT (Nutrient Film Technique) per il primo e Dry Hydroponics per la seconda, entrambi senza substrato. Con la lattuga siamo in produzione tutto l'anno, mentre il ciclo vitale del pomodoro va da maggio a metà marzo dell'anno successivo, con una produzione di nove mesi. La prossima settimana ricominciamo appunto la raccolta".
Piermario spiega che la radice della pianta rimane a contatto con una soluzione nutritiva che scorre 24 ore su 24, ne assorbe tutti i nutrienti che poi sono trasmessi a tutto l'apparato vegetale. L'assenza di substrato permette di riscaldare la soluzione nutritiva, specie nel periodo invernale, con una conseguente maggiore facilità di assorbimento da parte della pianta.
La scelta di puntare sulla coltivazione idroponica è arrivata dalla volontà di fare qualcosa di diverso: "Era necessario distinguerci e proporre sul mercato qualcosa che non si confondesse con la massa. Inoltre c'è da considerare che trattandosi di coltivazione intensiva si possono ottenere notevoli volumi in uno spazio limitato rispetto alla produzione convenzionale. Ulteriore vantaggio è la riduzione dello scarto, pari quasi a zero".
E proseguendo Piermario sottolinea: "Non dimentichiamo poi il vantaggio ambientale che offre questo tipo di coltivazione. Essendo un sistema a circuito chiuso non si inquinano le falde acquifere, non si sprecano risorse idriche e c'è un abbattimento drastico dei consumi sia di concimi sia di prodotti antiparassitari".
Parlando non solo dei pro, ma anche dei contro della coltivazione idroponica, Piermario segnala la sua continua presenza nelle serre ("sono come dei figli cui bisogna star dietro") e l'iniziale difficoltà nel far comprendere la differenza tra questo tipo di produzione e quella convenzionale. "Paradossalmente, la mentalità considerata chiusa della Calabria in questo caso è risultata più aperta di altre".
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L'Agricola Franzese registra un volume annuo di 30 tonnellate di pomodoro datterino e 10.000 cespi di lattuga Salanova. Inoltre, affidandosi a laboratori specifici, produce trasformati, quali il datterino in salamoia e la passata di datterino.
I pomodorini si presentano più dolci e meno acidi di quelli tradizionali, con una conservabilità più lunga e sono versatili nel loro utilizzo. La lattuga Salanova risulta anch'essa più dolce, più pulita perché non ha contatto diretto con il terreno. Raccolta e confezionamento dei prodotti, a marchio aziendale, avvengono manualmente.
"Al momento stiamo destinando i nostri prodotti al settore della ristorazione, enoteche e piccoli supermercati. I nostri trasformati sono esportati anche in Germania".
Novità
Il sistema Dry Hydroponics, ancora in fase di sperimentazione, permette anche la produzione di altre colture. "Per il momento però ci stiamo focalizzando sulla lattuga, ma non escludiamo in futuro di optare per altre produzioni".
E' però nel campo del confezionamento che l'azienda vorrebbe fare un salto di qualità, puntando a confezioni snack (bicchiere o simili), che ne permettano la vendita nei bar, per esempio, al posto delle brioche o del pacchetto di cracker di metà mattinata.
"Inoltre - conclude Piermario - indirettamente parteciperemo a Expo 2015, in quanto nel mese di settembre lo chef calabrese Gennaro Di Pace utilizzerà i nostri pomodorini nel suo menù".
Contatti:
Piermario FranzeseAgricola Franzese
C.da Pericelli (Uscita SS 106 Villapiana Scalo)
87076 Villapiana (CS)
Cell.: (+39) 340 7359970
Email: [email protected]
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