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Social eating: la tavola e' il primo social network per eccellenza!

Il primo social network per eccellenza è la tavola: ovunque ci si trovi nel mondo, incontrare nuove persone a pranzo o a cena è il miglior modo di scoprire una nuova cultura. Non c'è niente di meglio, infatti, che condividere un autentico pasto fatto in casa con persone del posto. E lo sa bene chi viaggia per lavoro: è triste, infatti, dopo una giornata di meeting e strette di mano, ritrovarsi a cenare da soli al ristorante dell'albergo.



Per ovviare a questi problemi, da un paio d'anni in Italia si è sviluppato il nuovo fenomeno del social eating: aprire le porte delle cucine di casa agli ospiti, che siano in viaggio di lavoro o di piacere, per far scoprire loro i sapori tipici del luogo e scambiare quattro chiacchiere.

"Gnammo" è la prima piattaforma tutta italiana dedicata al social eating, dove si possono condividere le proprie abilità culinarie e la passione per il cibo. Non serve essere cuochi provetti, basta tanta voglia di mettersi in gioco e di conoscere persone nuove, sia come Gnammer (l'ospite) che come Cook (il cuoco).

"KitchenParty.Org" è una community di persone aperte e curiose che condividono la propria passione per la cucina e la buona tavola incontrandosi a casa e nei locali per conoscere ogni volta nuovi amici.



E, a meno di un mese da Expo, le iniziative per coinvolgere i visitatori crescono di giorno in giorno. Per fare qualche esempio:
  • "Piacere, Milano" - un progetto di turismo collaborativo che supporta e integra il concetto di ospitalità classica attraverso forme non tradizionali. Propone ai milanesi di diventare protagonisti dell'ospitalità verso chi arriverà nel capoluogo lombardo;



  • "VizEat" - la piattaforma di social eating già presente in 20 Paesi, da poco sbarcata anche in Italia. Si sceglie il tema dell'evento, si decide il menu e si stabilisce un prezzo. A quel punto non resta che cucinare e accogliere nuovi amici a tavola per vivere dei momenti unici;


In periodi di crisi, come quello degli ultimi tempi, c'è chi ha fatto fortuna dietro i fornelli, trasformando il social eating in un vero e proprio secondo lavoro.

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